Mario Sconcerti, noto giornalista, tramite il suo editoriale per il “Corriere della Sera”, ha colto l’occasione per sottolineare il suo punto di vista sul match di ieri sera tra Juventus e Milan e per evidenziare il suo pensiero sul calcio di oggi.
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Il noto giornalista ha scritto: “La Supercoppa alla Juve conferma quello che sta accadendo da un po’ di anni: il calcio ha perso imprevedibilità, si va solo secondo meriti e potenza. Vince il più forte, ma per ottenere questo non c’è bisogno del calcio, basterebbe la vita. Un tempo il calcio era consolazione, c’erano gesti quasi trascendentali, le gerarchie non tenevano. Restava lo spazio per una grande resistenza. In questa epoca no.
Così la Juve gioca una partita lenta, felpata come il jazz di Paolo Conte, il Milan ne gioca un’altra alla sua altezza, un po’ povera e un po’ sfortunata, dove tutto finisce secondo la stessa logica, quella del più forte. La Juve, anche nei giorni di poca sapienza, continua a togliere mistero al calcio. La sua forza annulla la scommessa, catalizza pronostici e risultati, non c’è più differenza. La partita di Gedda non è stata altro che questo: uno spettacolo lento, fuori atmosfera, fra due squadre dalle possibilità troppo diverse. Non c’è stato niente di grande, solo la fotografia di differenze tra i due avversari”.
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