L’acquisto che ha fatto impazzire di gioia i tifosi della Juventus è sicuramente stato Dusan Vlahovic che però ha un quasi omonimo di lusso.
Senza ombra di dubbio l’arrivo in bianconero di Vlahovic è stato quello che ha suscitato il maggior clamore in tutta questa sessione invernale, perché il serbo è davvero stato in grado di riaccendere il fuoco nel cuore dei tifosi, ma in passato non è stato l’unico a giocare in Serie A con quel nome.
Dusan Vlahovic è stato in grado di diventare un vero e proprio idolo della tifoseria bianconera nell’ultimo periodo perché il suo acquisto ha permesso davvero di tornare a sperare per il raggiungimento del quarto posto.
Il serbo si è dimostrato nell’ultimo periodo come uno degli attaccanti più forti d’Europa e la sua giovane età gli consente di avere ancora enormi margini di miglioramento.
La Juventus però non ha acquistato un nome completamente nuovo per il calcio italiano, infatti è molto curiosa l’assonanza con un altro attaccante che calcò i campi della Serie A alla metà degli anni ’90: Goran Vlaovic.
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Il croato non aveva l’h nel cognome e quindi è solamente pronunciato in maniera uguale, anche se sicuramente chi conosce nel migliore dei modi la lingua balcanica saprà senza dubbio che c’è una differenza, ma la carriera dell’attaccante ex Padova è stata decisamente interessante e da ricordare.
Goran Vlaovic ha mostrato fin da subito grandi qualità come cannoniere sotto porta, iniziando già con le piccola squadra dell’Osijek prima di passare alla fortissima Dinamo Zagabria, allora denominata ancora come Croazia Zagabria.
Le sue grandi prestazioni gli permisero di diventare un punto fermo della neonata nazionale dopo la dissoluzione della Jugoslavia e nel 1994 venne acquistato dal Padova, squadra che si era regalato questo validissimo attaccante per il proprio ritorno in Serie A.
La carriera in Veneto di Vlaovic fu però davvero molto particolare, dato che nella prima stagione ebbe davvero molte difficoltà, facendo fatica ad ambientarsi e segnando solamente cinque reti in tutto l’anno ma aiutando la squadra a salvarsi.
l grande cambiamento arrivò nella stagione successiva, dove tenne una media gol altissima, ben tredici reti in sole ventitre partite, formando con Nicola Amoruso una coppia d’oro da ben ventisette gol in due, ma purtroppo la squadra biancoscudata giocava tutto all’attacco e arrivò ultima in classifica.
Goran giocò comunque gli Europei del 1996 partendo titolare assieme al compagno più blasonato Davor Suker e nella gara d’esordio contro la Turchia, la primissima della Croazia in un grande torneo, riuscì a segnare l’unica rete dell’incontro che valse così i primi punti della storia della nazionale.
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Non poté chiaramente rimanere in Serie B e così viaggiò verso Valencia dove disputò ottime annate, guadagnandosi ancora la convocazione per il Mondiale di Francia nel 1998 e diventando uno degli eroi della nazionale nel quarto di finale dominato contro la Germania, mettendo a segno l’unico gol della sua avventura in Coppa del Mondo.
Nel 2000 andò in Grecia al Panathinaikos dove giocò per quattro anni e nel 2004 concluse una carriera ricca di soddisfazioni e che forse avrebbe potuto avere anche quello scatto in più in avanti per farlo diventare uno dei migliori nel suo ruolo e qualcuno ancora oggi lo ricorda perché avrebbe davvero voluto vederlo in bianconero.
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