Caos nazionali, il giornalista è sicuro: “Campionato irregolare, FIFA arrogante”

Caos nazionali – Dopo la sosta per le nazionali, tra tre giorni è di nuovo tempo di campionato.

Una Serie A che, per alcuni club, ricomincia con tantissime incognite e pochissime certezze. Una squadra su tutte, la Juventus, che dovrà fare a meno dei sudamericani e che si ritroverà un Federico Chiesa acciaccato.

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E proprio la “questione sudamericani” ha sollevato un polverone mediatico, non solo in Italia.

Se la Liga ha deciso di rinviare alcune partite a causa delle troppe assenze causate dalle qualificazioni ai mondiali in Qatar, nel nostro campionato questa strada non è mai stata presa in considerazione.

Per qualcuno, però, c’è il serio rischio di compromettere la regolarità del campionato.

Caos nazionali, il giornalista è sicuro: “Campionato irregolare, FIFA arrogante”

Mario Sconcerti ha parlato del “problema sudamericani” nel suo editoriale per Calciomercato.com.

Queste le parole scritte dal giornalista:

“E’ incredibile quello che sta succedendo per le attività delle nazionali, le conseguenze che queste hanno ormai sulla regolarità delle stagione. Non si può fare un calendario internazionale dove quasi per regolamento i giocatori non possono tornare in tempo per giocare in campionato. E riproporlo per mesi a scadenza fissa. Significano decine e decine di milioni di danni economici più gli evidenti danni tecnici. Non importa se è la Juve a pagare di più o se lo sia qualcun altro, si tratta di un principio: non può essere una federazione a prevedere volontariamente l’assenza di giocatori dal lavoro per cui sono retribuiti. Le due settimane non bastano più da quando due anni fa la Fifa ha imposto le tre gare ogni sosta. Sommate ai voli spesso transcontinentali, fanno saltare il tempo limite. Quando giocano le nazionali bisogna abituarsi a giocare il mercoledì successivo, altrimenti sarà un campionato irregolare. E’ già molto pesante la Coppa d’Africa in piena stagione soprattutto adesso che i giocatori africani sono diventati importanti per tutte le squadre. Aggiungere anche un’attività delle nazionali in tempi così stretti è un vero atto di arroganza”.