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Ex Juventus a 40 anni è ancora decisivo: “Ma come fa?!”

Nella storia della Juve c’è stato qualcuno che è riuscito a lasciare un segno importante, per altri è andata meno bene pur rimanendo eterni.

La Juventus è la squadra più blasonata del calcio italiano ed è normale rendersi conto di come mai tutti vogliano poter aiutare e contribuire a scrivere altre pagine leggendarie della mitica storia bianconera, ma è innegabile che non tutti siano riusciti a realizzare tale impresa.

Per molti il sogno della Signora si è ben presto trasformato in un incubo, non riuscendo così in alcun modo a sfondare come avrebbero voluto e per questo motivo è stato difficile continuare a mantenere dei rapporti gioiosi con tutti i suoi ex giocatori, ma anche con chi non è riuscito a rendere è normale continuare a essere contenti per certi importanti traguardi.

Fluminense (LaPresse)

Come la Juventus ci sono davvero pochissime squadre nel mondo e per questo motivo è logico e normale come tutti vogliano cercare di lasciare un’impronta storica e memorabile nel sodalizio bianconero e chiunque possa fallire avrà addosso un marchio difficilmente smacchiabile.

I giocatori che non sono riusciti a esprimersi alla Juve sono stati decisamente tanti ed è normale che sia così, perché il livello richiesto da Madama è tale che non vi è possibilità di sbagliare soprattutto quando si parla di giocatori acquistati con l’intento di far fare il salto di qualità alla squadra.

Non ci sono dubbi che un giocatore come Felipe Melo sia stato una delle grandi delusioni della storia recente bianconera e che avrebbe sicuramente potuto fare molto di più nel suo trascorso juventino, dove nei suoi due anni risultò spesso e volentieri uno dei peggiori.

Il brasiliano non ha mai avuto parole dolci per la Juventus fino a pochi anni fa, in particolare perché in quel biennio venne spesso tartassato dalla tifoseria che l’aveva inquadrato come il capro espiatorio della situazione e infatti non vi era possibilità alcuna che potesse sistemarsi la situazione.

La cessione fu l’unica e logica conseguenza e per questo motivo il brasiliano lasciò ben presto Torino per provare a rilanciarsi in Turchia e all’Inter, prima di tornare nel suo Brasile e incredibilmente è ancora in campo per i tornei più importanti del Continente.

Felipe Melo infatti ha alzato al cielo ben due volte la Copa Librtadores con il Palmeiras che gli ha regalato a tutti gli effetti una seconda giovinezza e ora l’ex juventino sta cercando di diventare grande ancora una volta con il Fluminense, squadra storica di Rio de Janeiro che però non ha mai vinto la Champions sudamericana.

Felipe Melo trascina il Fluminense nel nuovo ruolo

Felipe Melo è un giocatore che ha fatto della grinta e della voglia di emergere uno dei suoi principali e più importanti punti di forza e a centrocampo quando c’era lui era davvero difficile riuscire a trovare spazi per poterlo passare e così è diventato uno dei più grandi recupera palloni del campionato.

Del brasiliano è sempre piaciuta però anche l’intelligenza tattica e la visione di gioco che gli ha permesso di essere in moltissime squadre schierato anche come regista, perché la sua capacità di vedere spazi che gli altri non vedevano era davvero importante.

Il sudamericano oggi non ha più la forza e i tempi per poter svolgere al meglio quel ruolo e per questo motivo al Flu è stato abbassato, posizionandolo come libero al centro della difesa a tre, ruolo che anche nella partita interna contro l’Olimpia, sfida valida per l’ultimo turno preliminare di Copa Libertadores, lo ha eletto come uno dei migliori in campo.

Lo scatto e la prestanza fisica non è chiaramente più come quella del passato e non si può più dire in alcun modo che sia ancora il giocatore che dominava la mediana come nelle sue annate migliori, ma nel suo calcio sa ancora ampiamente come farsi valere, riuscendo anche a superare nel migliore dei modi un gravissimo infortunio che lo avevo costretto a saltare praticamente tutta l’annata del 2020.

Nello spogliatoio del Palmeiras era un vero e proprio leader e veterano e fu bellissimo il gesto di Ferreira di inserirlo in campo subito dopo il rientro dall’infortunio nella finale contro il Santos per dargli la possibilità di alzare la Copa da Capitano e da simbolo di quel Verdao bicampione.

Ora è iniziata un’altra stimolante e affascinante avventura con una squadra che è un grande mix di gioventù ed esperienza e a questo punto bisogna tenere sempre in considerazione come un giocatore come Felipe Melo sia davvero eterno e rimane un grande rammarico il suo scarso rendimento nei suoi anni juventini, ma indubbiamente non finì nemmeno nella squadra migliore possibile, dato che quella Signora concluse in due occasioni al settimo posto.

di
Francesco Domenighini

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