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Finale Mondiale con due nazionali diverse: lo ha fatto una bandiera della Juventus

La Juventus ha avuto tanti campioni, ma è incredibile che uno di questi abbia disputato due finali del Mondiale con due nazionali differenti.

Scavare nella storia della Juventus è sempre una grande emozione e dà la possibilità di approfondire alcune tematiche meravigliose del gioco più bello del mondo. Sappiamo come la FIFA sia molto rigida al giorno d’oggi per quanto concerne il cambio di nazionalità, anche per i giocatori che hanno il doppio passaporto.

Al massimo si può ottenere un passaggio da una nazione all’altra solo se si è giocato con le selezioni giovanili, ma una volta che si è passati tra i grandi il dado è tratto. In passato però non era così e infatti un grandissimo campione della Vecchia Signora ha scritto una pagina memorabile della storia del calcio.

LaPresse

Stiamo parlando di Luis Monti, un fenomeno tra gli anni ’20 e ’30, uno dei centrocampisti assolutamente più intelligenti che si siano mai visti nella storia del calcio. Molto ruvido quando serviva e allo stesso tempo capace anche di dare il via all’azione.

Era nato in Argentina e per questo motivo iniziò la sua avventura vestendo la maglia dell’Albiceleste, con i sudamericani che resero “Doble ancho” (armadio a due ante, vista la sua stazza imponente), un elemento determinante per la nazionale.

Monti riuscì a vincere nel 1927 la Copa America con l’Argentina e nel 1930, in vista del primo Mondiale della storia, divenne un grande protagonista in grado di portare i suoi in finale contro i padroni di casa dell’Uruguay.

Al Centenario di Montevideo si giocò una grandissima partita, ma alla fine fu la Celeste a vincere per 4-2, con l’obbiettivo titolato che sarebbe stato rimandato di quattro anni, ma non l’avrebbe giocato con l’Argentina.

Monti dall’Argentina all’Italia: il Mondiale ora porta bene

Nel 1931 il Governo fascista puntava moltissimo sull’espansione del calcio e soprattutto sulla creazione di una grande Nazionale che potesse arricchire ancora di più il Belpaese di eroi. Una delle parti principali della Propaganda era quella di riportare a casi molti oriundi, tra cui proprio Monti.

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Fu la Juventus ad acquistarlo in quella stagione e divenne un uomo determinante per la buona riuscita del Quinquennio d’oro di Madama, con gli Scudetti che piovvero come se non ci fosse un domani tra il 1930-31 e il 1934-35.

Nel 1934 Vittorio Pozzo scelse Luis Monti come un perno dell’Italia e la scelta fu azzeccatissima. Gli Azzurri superarono le migliori squadre del mondo, soprattutto Spagna ai quarti e Austria in semifinale, prima di battere nell’ultimo atto la Cecoslovacchia per 2-1.

Quel giorno a Roma, Luis Monti divenne il primo, e fino a oggi unico giocatore nella storia del calcio, che giocò due finali del Mondiale per due nazioni diverse: prima l’Argentina e poi l’Italia. Racconti e miti di un calcio che ormai non esiste più e che è avvenuto in qualche modo proprio per merito della Juventus.

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di
Francesco Domenighini

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