La Juventus torna nel campo maledetto: andrà meglio questa volta?

Ci sono alcuni campi che sono sembrati maledetti per la Juventus, ma uno in particolare è diventato uno degli incubi peggiori di Madama.

La sosta per le nazionali sembrerebbe dare la possibilità ai tifosi della Juventus per vivere un weekend sereno, ma non è così. A cinque giornata dal termine la squadra Next Gen sta cercando in tutti i modi di ottenere l’ingresso ai playoff, ma per farlo dovrà sfatare un campo maledetto.

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Paredes McKennie Bonucci Gatti Danilo (Fonte: LaPresse)

Lo stadio Martelli di Mantova sarà infatti lo scenario della sfida tra i biancorossi di casa e i giovani bianconeri, con la squadra di Brambilla che punta alla vittoria. Purtroppo l’impianto porta alla memoria davvero brutti ricordi per l’anno 2006-07.

In generale quella è una delle stagioni da cancellare, perché la speranza è che non si debba mai più avere a che fare in futuro con la Serie B. Il 2006 non vide mai la Juventus perdere nella serie cadetta, ma il disastro avvenne già a inizio 2007.

La trasferta di Mantova contro i padroni di casa era considerata come una delle più ostiche di tutto il torneo ed effettivamente si rivelò letale. Niko Kovac, che oggi ha cambiato vita, provò in tutti i modi a fermare l’attaccante Marco Bernacci, ma il suo anticipo si rivelò fatale.

Il croato infatti toccò il pallone spiazzando Buffon, facendo così sbattere il pallone contro il palo e provocando un triste autogol. Al Martelli di Mantova si consumò così la prima sconfitta della Juventus in Serie B, ma il peggio doveva ancora arrivare.

Non solo il Mantova: la Juventus crolla con il Brescia al Martelli

Le tristi vicende dello scempio avvenuto a Catania nel febbraio del 2007, con la tragica morte dell’ispettore Raciti, portarono la Federazione a inasprire i regolamenti degli stadi. Non tutti prevedevano i tornelli, ma finché non si sarebbe attrezzati avrebbero dovuto giocare a porte chiuse o guardarsi altrove.

Il Brescia era una delle società più indietro di tutte, il Rigamonti già allora non era il classico impianto moderno, e dovette così giocare tante partite a porte chiuse. Una di esse avrebbe dovuto essere proprio con la Juventus, ma per non perdere l’incasso, il Presidente Gino Corioni scelse di migrare nella vicina Mantova.

Nessun divieto da parte della questura, visto il gemellaggio tra le due tifoserie, e il ritorno a Mantova della Juventus fu ancora peggiore del primo scontro. Quel giorno si trasformò in Lionel Messi il centrocampista Matteo Serafini che realizzò una tripletta incredibile.

Tra una rovesciata, un destro di controbalzo da fuori area e un eurogol da centrocampo, superò Buffon sempre nel primo tempo. A poco servì il gol dell’1-1 di Del Piero, perché alla fine furono le Rondinelle a trionfare per 3-1.

La speranza è che il maleficio di Mantova possa essere finalmente cancellato, con la Juventus Next Gen che torni così a casa con il bottino pieno in ottica playoff.