McKennie, ecco perché è rimasto: fondamentale tatticamente

McKennie sembrava poter lasciare la Juventus e, invece, è rimasto alla corte di Allegri; giocatore importantissimo dal punto di vista tattico

Nel corso dell’ultima sessione estiva di mercato si pensava che la Juventus potesse dire addio a McKennie; il centrocampista, dopo il prestito al Leeds, è tornato alla corte di Allegri per il mancato riscatto da parte del club inglese dopo che è retrocesso in Championship.

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McKennie è rimasto e rappresenta una soluzione tattica importante (Credits: LaPresse McKennie) – Juvedipendenza

 

L’avventura in Premier League dell’ex Schalke la possiamo definire con alti e bassi; ad inizio mercato si pensava che il giocatore potesse lasciare la Torino bianconera per via di un reparto con diverse alternative e una stagione dove i ragazzi di Allegri disputeranno una sola partita a settimana esclusi gli impegni in coppa Italia.

Si era fatta l’ipotesi di un possibile ritorno in Premier League ma le cose sono andate in maniera completamente diversa; alla fine, considerando anche le difficoltà nell’andare a prendere un altro centrocampista, McKennie è rimasto offrendo una soluzione in più al centrocampo di Allegri. Parliamo di un giocatore dinamico, con buona corsa, forte dal punto di vista fisico e molto abile nel gioco aereo; una delle sue caratteristiche principali è la capacità di inserimento alle spalle della linea avversaria.

All’interno di una stagione lunga e dove i bianconeri devono andare a lottare, fino alla fine, per lo scudetto un giocatore come McKennie può rappresentare una soluzione in più sia all’interno del campionato sia nel momento della singola partita dove le sue caratteristiche possono essere di grande aiuto alla squadra di Allegri. Contro l’Empoli, però, si è vista anche l’importanza tattica del centrocampista statunitense; aspetto che potrà risultare fondamentale per permettere al tecnico di mettere in campo una squadra ancora più offensiva.

McKennie aiuta Kostic: l’importanza del centrocampista

In casa dell’Empoli, la Juventus si è imposta due a zero con i gol di Danilo e Chiesa ma la vera novità è stato l’inserimento, dal primo minuto, di Kostic; l’esterno, dopo le prime due partite (passate in panchina), è stato mandando in campo da titolare insieme a Chiesa. I due si pensava che faticassero a giocare contemporaneamente per via della stessa zona di campo occupata e del rischio di rendere la squadra troppo sbilanciata dal punto di vista offensivo.

Allegri ha trovato la soluzione al problema con l’inserimento di McKennie; il centrocampista è una mezzala ma, in casa dell’Empoli, è stato messo come esterno a tutta fascia proprio per una questione di equilibrio. La sua presenza, in quella precisa zona di campo, ha permesso alla Juventus di non essere troppo sbilanciata e soprattutto di far giocare, dal primo minuto, Kostic e Chiesa.

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Kostic può giocare insieme a Chiesa grazie a McKennie (Credits: LaPresse McKennie) – Juvedipendenza

 

Una soluzione tattica che potrà essere utilizzata anche in futuro grazie alla presenza di un giocatore che polivalente e in grado di offrire diverse possibilità In questo modo la Juve si mette in campo con una sorta di 3-4-3/3-4-1-2 anche se il modulo ha poco senso. La cosa importante è avere in campo due come Kostic e Chiesa che alzano sensibilmente il livello qualitativo della squadra; tutto grazie a McKennie.