La Juventus ha visto diversi cambi della guardia al vertice del proprio staff dirigenziale nel corso degli ultimi anni, e l’ex amministratore delegato, Maurizio Arrivabene, si è pentito di una scelta fatta anni fa.
In casa Juventus si cerca il riscatto dopo i tre pareggi consecutivi che hanno visto protagonisti i ragazzi di Igor Tudor tra Champions League e Serie A. Al vertice della classifica il gruppo è super compatto, con i bianconeri a -1 dalla vetta ad 11 punti, alle spalle di Napoli, Roma e Milan che si dividono il primato. Al momento, dunque, l’equilibrio pare regnare sovrano, e la Vecchia Signora affronterà il più classico dei match spartiacque nel corso della prossima giornata.
Dopo la trasferta di Champions League sul campo del Villareal, il lavoro alla Continassa riprenderà senza sosta, dal momento che domenica sera allo Stadium arriverà il Milan, in una sfida d’alta classifica che ci dirà molto delle ambizioni di classifica dei bianconeri e del club meneghino. Nel frattempo, un ex dirigente del club torinese è tornato a parlare di quanto accadde qualche anno fa e di due cessioni che per lui rappresentano un grande rimpianto. Scatta inoltre la difesa a Dusan Vlahovic, nel quale continua a credere fortemente.
Juventus, Arrivabene si pente della cessione di Soulè e Fagioli
Intervistato da “Tuttosport“, l’ex CEO della Juventus Maurizio Arrivabene ha difeso la scelta di aver ingaggiato Susan Vlahovic: “Sono sempre in contatto con molti giocatori, e con Vlahovic in particolare, ci mandiamo tanti messaggi. Lui è davvero un bravo ragazzo e sono solito caricarlo come facevo con i piloti della Ferrari. Serve tenere i piedi per terra ed andare avanti. Non mi sono mai pentito di averlo acquistato, lui aveva segnato tantissimi gol in quel momento e non può essere considerato scarso. non lo è davvero“.

Se sull’acquisto di Vlahovic da parte della Juventus non c’è alcun tipo di rimpianto, ad Arrivabene resta l’amaro in bocca per due cessioni che, a posteriori, sarebbero state da evitare: “Ad essere sinceri, è un grande rimpianto vedere Nicolò Fagioli e Matias Soulè con un’altra maglia. Da noi alla Next Gen c’erano un gran numero di talenti, in un momento in cui ne vengono fuori pochi. Prima di un Benfica-Juventus, Rui Costa mi disse che i talenti devono essere lasciati liberi di mostrare ciò di cosa sui sono capaci“.