Pur con una prestazione dignitosa, la Juventus è uscita dal campo del Real Madrid incappando nella seconda sconfitta consecutiva, la prima quest’anno in Champions League. Emerge anche un dato molto preoccupante.
La situazione in cui versa la Juventus si fa sempre più dura, e diventano sette le partite consecutive senza vincere per i ragazzi di Igor Tudor. Dopo la figuraccia di Como, in cui è maturata una sconfitta pesante per 2-0, i bianconeri hanno perso 1-0 contro il Real Madrid, uscendo dal Bernabeu con una prestazione tutto sommato buona, considerando la forza dell’avversaria, ma in cui non sono stati marcati punti.

L’agonia della Juventus, dunque, si allunga, con l’ultimo successo che risale al lontano 13 di settembre, nel Derby d’Italia contro l’Inter, portato a casa per 4-3. Quella partita aveva dato grande fiducia e sembrava poter essere solo il principio di una stagione da protagonista, che si sta lentamente trasformando in un calvario. Le notizie negative non sono finite per Tudor, perché, se sino a questo momento il centrocampo era stato indicato come il reparto più deficitario, anche l’attacco sta diventando un tema. C’è un dato pesante e preoccupante che lo conferma.
Juventus, il digiuno di gol dura ormai da ben 304 minuti
A Madrid è maturato il secondo ko di fila per la Juventus, che segue cinque pareggi consecutivi, e la situazione si fa sempre più complessa. La Juventus ormai non segna dalla bellezza di 304 minuti, non essendo andata in rete non solo contro il Real Madrid, ma neanche a Como e contro il Milan, contro cui il pareggio per 0-0 ha sancito l’ultimo punto conquistato sino ad oggi. Insomma, un disastro sotto tutti i punti di vista, e l’ultima rete risale ormai al primo di ottobre scorso.

Nello specifico, l’ultima rete venne segnata da Francisco Conceicao contro il Villarreal, nella seconda giornata di Champions League, nella quale, neanche a farlo apposta, i bianconeri non andarono oltre un pareggio, un 2-2 beffardo contro gli spagnoli con un gol subito nei minuti di recupero. Un’astinenza di questo tipo, per la Juventus, non la si viveva dalla stagione 2010-2011, nel pieno di un periodo di grave crisi che però fu poi seguita da un’abbuffata di vittorie.





