Mancini, da quando si è seduto sulla panchina dell’Italia, ha una top dieci di fedelissimi che lo hanno portato a vincere l’Europeo.
La più grande fortuna dell’Italia è stata non qualificarsi al mondiale in Russia; si, può risultare come una bestemmia ma vedendo poi come sono andate le cose bisogna “ringraziare” il fallimento di quella spedizione azzurra. Dopo l’indimenticabile zero a zero casalingo (si giocava a San Siro) contro la Svezia è partita la rivoluzione guidata da Roberto Mancini. Un percorso meraviglioso che ha portato l’Italia sul tetto d’Europa con l’obiettivo di essere protagonista anche al prossimo mondiale.
Mancini, mattone dopo mattone, ha costruito la sua Italia; una nazionale con una precisa identità di gioco e con dei fedelissimi a guidare il resto del gruppo. Kickest ha stilato una classifica dei giocatori più utilizzati dal ct azzurro e nei primi dieci posti troviamo ben tre bianconeri a testimonianza di come il famoso blocco Juve sia ancora determinante.
Mancini, tre dei suoi fedelissimi arrivano dalla Juventus
Il primo giocatore della Juventus più utilizzato nella nazionale italiana è Bonucci con trentacinque presenze (a pari merito con Jorginho). Il centrale bianconero è indispensabile non solo a livello difensivo ma anche per il carattere, la leadership e quella rabbia agonistica che fa sempre la differenza. Inoltre è infallibile dal dischetto come testimoniato agli ultimi europei. Immediatamente dietro Bonucci, con trentaquattro partite, troviamo Chiesa esploso definitivamente all’europeo trascinando l’Italia nella fase ad eliminazione diretta con prestazioni (e gol) da fuoriclasse assoluto. L’esterno bianconero garantisce imprevedibilità e qualità offensiva fondamentali negli ultimi venti metri.
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All’ottavo posto, con ventiquattro presenze, troviamo Federico Bernardeschi. Da quando Mancini si è seduto sulla panchina dell’Italia l’esterno della Juventus è stato sempre preso in considerazione ripagando al meglio la fiducia del mister (i rigori contro Spagna e Inghilterra calciati perfettamente). Oltre alle evidenti doti tecniche il classe 1994 garantisce un maggiore equilibrio rispetto a dei pari ruolo più offensivi.





