Serie A, caos Covid: ecco quando non si potrà scendere in campo

Approvato il nuovo protocollo contro l’avanzata del Covid; andiamo a vedere quando si rischierà il rinvio delle partite di Serie A.

Serie A, pallone
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L’arrivo, ormai molte settimane fa, della variante Omicron e l’arrivo della quarta ondava Covid ha riportato gravi conseguenze anche nel mondo del calcio. Mentre in Bundesliga si è ripreso a parto chiuse e in Premier sono state rinviate un numero altissimo di partite, la Serie A si è approcciato in maniera discutibile su questa nuova avanzata del virus. Il turno del sei gennaio, il classico nel giorno dell’Epifania, ha visto il rinvio di quattro partite con le ASL a bloccare rispettivamente Salernitana, Bologna, Torino e Udinese. Decisione che, nonostante l’altissimo numero di contagiati tra giocatori e membri dello staff, ha causato non poche polemiche. Sono stati giorni frenetici tra normative (riduzione negli stadi con la possibilità di ospitare, nelle prossime due giornate, solo cinquemila spettatori) e ben due protocolli.

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Serie A, nuovo protocollo Covid: non si gioca con il 35% di positivi

Il nuovo protocollo, pronto ad essere approvato, vuole cercare di accontentare sia la volontà di non fermare la Serie A sia la richiesta (portata alla luce, in maniera decisamente forte, da Marino) di tutelare la salute dei giocatori. Questo nuovo documento riduce il potere decisionale delle ASL che, nella giornata del sei gennaio, ha visto decisioni discordati visto, ad esempio, la partenza del Verona nonostante ben dieci giocatori positivi al virus.

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La novità più importante, però, riguarda l’eventuale stop delle partite; l’unico caso in un match può essere rinviato riguarda la presenza, all’interno di una squadra, del trentacinque per cento di positivi. Per spiegarci meglio e riportare l’esempio della gazzetta dello sport, in una rosa di trentatré giocatori si può scendere in campo fino ad undici giocatori positivi. In cosa si differenzia questo protocollo rispetto a quello passato? Semplice; praticamente fino a ieri le partite di Serie A si sarebbero giocate con almeno tredici giocatori disponibili nati entro il trentuno dicembre 2003 di cui almeno un portiere. Altro passo di una battaglia che sembra avere una linea decisamente confusa.