“L’ha capita mia figlia che va alle medie” Giornalista litiga con dirigente famosissimo

Nel mondo del calcio le liti sono all’ordine del giorno e in certi casi accadono anche che un giornalista e un dirigente perdano la pazienza.

Litigare è purtroppo una condizione umana delle persone, per quanto possa essere sicuramente spiacevole e nessuno vorrebbe mai realmente perdere tempo ed energie per arrabbiarsi, purtroppo succede e quando accade tra le mura domestiche o in ambito privato si cerca di chiudere la pratica il prima possibile, ma in certi casi la situazione è di dominio pubblico.

La televisione non perdona e infatti quando accadono certe situazioni in onda e con le telecamere accese non vi è dubbio alcuno che i video verranno riproposti senza sosta e senza interruzione, tanto è vero che quando furono protagonisti un noto giornalista e un importante dirigente, la situazione degenerò.

Lite giornalista dirigente (LaPresse)
Lite giornalista dirigente (LaPresse)

Il mondo del calcio è composto solamente in piccola parte dai calciatori e dagli atleti che si possono ampiamente e senza nessun problema definirsi una minoranza all’interno dei vari lavoratori di questo ambito davvero molto particolare e molto ambito e sono tantissimi i ruoli che si possono svolgere.

Uno di questi è sicuramente quello di giornalista, lavoro che in molti vorrebbero svolgere ma che non tutti hanno le capacità per poterlo fare nel migliore dei modi e infatti per questo motivo la concorrenza è sempre molto spietata e i posti per poter realmente emergere sono sempre più limitati.

Fabio Caressa è sicuramente uno di quelli che può dire a tutti gli effetti di avercela fatta e di aver realizzato il suo grande sogno essendo riuscito a diventare il direttore di Sky Sport con brillanti risultati ed entrando nel cuore degli italiani grazie alle sue telecronache che sono ormai diventate parte integrante della cultura popolare.

Sono davvero tantissime le frasi che lo hanno contraddistinto in questa sua lunga e sfavillante carriera, anche se forse la più iconica rimane sempre quella legata al “Tè caldo” espressione che lo accompagna da tanti anni e che indica per lui la fine del primo tempo e il rientro negli spogliatoi.

Il giornalista romano non ha mai avuto peli sulla lingua ed è forse anche per questo motivo che è sempre stato molto apprezzato e qualche anno fa ebbe una pesante discussione con Adriano Galliani al termine di uno Juventus-Milan.

Nel 2015 infatti l’amministratore delegato rossonero accusò Sky di aver manipolato le linee del fuorigioco in occasione del vantaggio bianconero di Tevez che partì così in posizione regolare secondo l’emittente, ma non per il dirigente rossonero.

Il giorno seguente al comunicato del Diavolo, Caressa esplose in diretta a Sky Sport 24 spiegando come si trattasse di una questione di prospettiva e dicendo che l’argomento lo conosceva bene dato che lo aveva da poco spiegato a sua figlia che faceva le medie.

Un vero e proprio attacco diretto e pesante nei confronti di Galliani che da quel giorno non ebbe più rapporti brillanti con il giornalista romano, anche se i rapporti sono poi continuati chiaramente in pace e armonia.

Fabio Caressa e quelle uscite che lo hanno reso iconico

Fabio Caressa è senza alcuna ombra di dubbio uno di quei telecronisti che è stato in grado di entrare nella storia e il fatto che si stato uno di quelli in grado di raccontare l’Italia campione del mondo e d’Europa, e questo lo rende unico nel suo genere, ha permesso di rendere popolare anche agli occhi di chi non segue lo sport.

Il giornalista ha sempre raccontato e detto ciò che riteneva più giusto e corretto nella sua carriera ormai pluri decennale e non vi è dubbio alcuno che si sia anche fatto molti nemici a causa, o per merito, di quella lingua biforcuta e che non ha mai guardato in faccia nessuno.

Sono state chiare e nette le critiche agli ultras di Genoa e Sampdoria quando questi si schierarono apertamente contro il derby alle 12.30 spiegando come non fosse Sky a fare questi orari ma la Lega calcio e che con questa assurda protesta avevano in realtà peggiorato e aggravata la situazione.

Nessuno però dimentica nemmeno le sue prese di posizione quando si parla di giocatori dal punto di vista tecnico e indubbiamente i due momenti che hanno fatto più discutere sono stati quelli parlando di Messi e di Cancelo.

Con la Pulce vicina all’addio al Barcellona, alla domanda su chi avrebbe preso al posto dell’argentino rispose con un “Ce ne son tanti”, mentre quando l’Inter era indecisa se riscattare o meno Cancelo disse “Se mi chiedono 35 milioni per Cancelo risponde “Ma tiettelo” aggiungendo anche Lazzari avrebbe potuto essere considerato alla sua altezza.

Un personaggio che è davvero unico e che adesso si è dato molto di più al lavoro dirigenziale rispetto a quello da campo, ma che sicuramente ha dimostrato a tutti come lui ormai sia da considerarsi a tutti gli effetti come un’icona del suo tempo.