Cosa è il Decreto Crescita? La Juventus ne sta approfittando come non mai

La Juventus deve far quadrare i conti e per farlo sta sfruttando in maniera intensa il Decreto Crescita, uno strumento davvero prezioso.

In questi anni di ristrettezza economiche anche la società calcistica stanno cercando in tutti i modi di far quadrare i conti sempre di più, con il Fair Play Finanziario che sta creando non pochi limiti alle spese, con la Juventus che dunque sta cercando di sfruttare sempre di più le agevolazioni derivate dal Decreto Crescita.

Decreto Crescita
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Non è sicuramente semplice riuscire a gestire una società calcistica, soprattutto perché in questi ultimi anni le spese stanno crescendo in maniera a dir poco incredibile.

Sono aumentati non poco anche i controlli, per questo motivo diventa assolutamente impossibile poter creare una società dal nulla come spesso accadeva in passato.

La Juventus ne sa davvero bene qualcosa, infatti la sua situazione si sta facendo sempre più complicata, dunque per poter creare una grande squadra senza dover impattare troppo il bilancio bisogna fare davvero i salti mortali.

Il 30 aprile 2019 in Italia è stato varato il decreto crescita, ovvero una legge che dà l’opportunità agli imprenditori di poter usufruire su una tassazione agevolata nel momento in cui si sancisce un contratto con un lavoratore residente all’estero.

L’idea infatti era quella di limitare la tanto temuta “fuga di cervelli” dall’Italia, dunque cercare in qualche modo di far rientrare i ragazzi italiani dall’estero, senza mai dimenticare come ci fosse l’opportunità di sfruttare anche il grande ingegno derivato da persone straniere.

È proprio da questo punto di vista infatti che la società calcistiche sportive in generale hanno tratto grandi vantaggi dal Decreto Crescita, cercando dunque di accentuare perfezionare sempre di più l’acquisto dei campionati esteri.

È incredibile vedere la differenza degli stipendi tra i giocatori che possono sfruttare il Decreto Crescita rispetto a quelli che nessuno tagliati fuori, con Dusan Vlahovic, Adrien Rabiot e Leandro Paredes che percepiscono tutti e tre sette milioni all’anno ma la differenza sulla tassazione è pazzesca.

Il francese e l’argentino infatti tutti e due rientrano pienamente nel Decreto Crescita, dunque i loro 7 milioni netti a stagione costano una società un totale di 9,17 milioni, mentre il serbo, essendo stato acquistato dalla Fiorentina, assume un costo complessivo di 12,95 milioni a stagione per la Juventus.

La Juventus sistema il bilancio con il Decreto Crescita: chi lo sfrutta?

Dunque è chiaramente evidente a tutti come questo decreto abbia spinto sempre di più le società ad acquistare giocatori provenienti dai campionati stranieri, con la tassazione che è davvero molto più agevolata, portandosi dal 45% al 25%.

Sono diversi giocatori della Juventus che sfruttano il decreto crescita, infatti non sono solamente Rabiot e Paredes, ma anche il più pagato di tutti, ovvero il francese Paul Pogba, che percepisce 8 milioni a stagione, con il Decreto Crescita costa in totale 10,48 milioni.

Stesso discorso deve essere portato avanti con Angel Di Maria, con il sudamericano che ha siglato un contratto da 6 milioni all’anno, con il lordo complessivo che tocca 7,86 addirittura molto di meno rispetto ai vari Bremer, Chiesa e Cuadrado che percepiscono netti 5 milioni.

Il decreto crescita però rientra ampiamente anche il brasiliano Danilo, giocatore che percepisce 4 milioni di euro netti a stagione, con lo stesso discorso che può essere portato avanti con giocatori come Kean, Kostic e McKennie tutti e tre a quota 2,5 milioni a stagione.

L’ultimo giocatore che rientra all’interno del Decreto Crescita è il brasiliano Kaio Jorge, anche se il suo stipendio influisce solamente per 1,2 milioni di euro netti, con il lordo che addirittura passa soltanto a 1,57.

Ecco spiegato dunque il motivo del perché in tantissime circostanze le società italiane cercano di poter acquistare giocatori dall’estero in modo tale da poter ammortizzare sempre di più i costi sfruttando questo tipo di Decreto.