Mediaset fallisce per acquistare la Champions? Ecco quanto ha pagato

Mediaset è una delle aziende più note d’Italia, per questo motivo non sorprende che ha avuto modo di acquistare la Champions ma a che costo.

L’Italia ha davvero sempre cercato in tutti i modi di poter portare avanti quanto più possibile la realtà legata al mondo calcistico, con diverse aziende che hanno puntato moltissimo su di esso, con Mediaset che ha acquistato la Champions League ma che è costata davvero carissima.

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Lavorare per Mediaset indubbiamente è un grandissimo onore per tutti coloro che ne fanno parte, con l’azienda milanese che ha dimostrato assolutamente di essere all’altezza del suo grande nome.

Si tratta di una delle aziende in assoluto più innovative nella storia, con la casa meneghina che ha dimostrato assolutamente di essere all’avanguardia.

Fino a quando infatti c’è stata l’opportunità di poter vedere i programmi solamente in chiaro, questo è l’ultimo infatti ha rappresentato senza alcun tipo di problema la più grande innovazione della storia della televisione italiana.

Anche per quanto riguarda trasmissione delle partite in chiaro Mediaset ha dimostrato di essere davvero avanti anni luce rispetto alla Rai, un canale che non è mai stato in grado di poter essere apprezzato dai giovani.

Per questo motivo è stata davvero molto complicato riuscire a respingere gli attacchi davvero verticali che sono stati posti prima da Sky e ora da Dazn.

La nascita di Premium sembrava poter ribaltare completamente le sorti dei diritti televisivi italiani, ma alla fine l’acquisizione della Champions League tra il 2014 e il 2018 non andò per il verso giusto.

Nonostante questo Mediaset ha sempre cercato di poter rimanere sempre in contatto con la più importante competizione a livello continentale, per questo motivo ha ancora avuto l’occasione di poter acquistare diverse partite.

Fatti vedere infatti come anche la sfida tra Benfica e Juventus è stata trasmessa in chiaro su Canale 5, con i tifosi bianconeri che sicuramente sono rimasti ben contenti di questa situazione.

Questo però è questo davvero moltissimo a Mediaset, perché per poter acquistare solamente una partita per ogni settimana di Champions League ha dovuto sborsare la bellezza di ben 50 milioni di euro a stagione.

Si tratta di una cifra davvero molto importante, soprattutto perché è ridotta a pochissime sfide, un totale solamente di 121 partite per ogni anni anno, ma solo 17 in chiaro.

Tra queste inoltre dobbiamo anche tenere in considerazione le sfide della fase preliminare, con queste ultime che sono state l’unica grande esclusiva di Mediaset, mentre per le gare dei gironi o eliminazione diretta deve essere sempre e comunque in coabitazione con Sky.

Mediaset sempre sulla Champions: allora finì male

A questo punto dunque la situazione legata attorno al mondo di Mediaset si è fatta sempre più complicata, nonostante con Infinity ci sia comunque l’opportunità di vedere le altre 104 partite della Champions League.

La realtà legata al nome di Silvio Berlusconi ha dovuto davvero soffrire moltissimo in questi ultimi anni, soprattutto perché l’acquisizione in esclusiva è detti televisivi della Champions League in passato fu davvero tragica.

Questo fatto infatti portò a una crisi da parte dell’azienda, perché non ci fu l’opportunità di poter reagire perfettamente con i grandissimi costi dell’operazione.

In quegli anni infatti il calcio italiano non viveva di certo un periodo d’oro, perché se nell’annata 2014-15 la Juventus riuscì in qualche modo a salvare capra e cavoli, pur essendo l’unica squadra qualificata agli ottavi di finale, ma riuscire a raggiungere la finale, nelle altre due stagioni le avventure degli italiani finivano davvero presto.

Il pubblico del Belpaese vuole seguire prevalentemente la propria squadra, quindi l’acquisto della Champions League non può essere fatto con costi eccessivi, dunque Mediaset ha vissuto davvero un periodo nero della propria storia, ma ora con un costo decisamente più contenuto, ha l’opportunità di poter diventare sempre di più amata dal suo pubblico.