Quanto ci vuole per recuperare dall’operazione al ginocchio?

La speranza dei calciatori è quella di non rompersi mai il ginocchio, perché in questi casi i tempi di recupero sono molto lunghi e dolorosi.

Nonostante in pochi conoscano nel dettaglio l’anatomia umana, tutti i tifosi di calcio e dei vari sport sanno una cosa: l’infortunio al ginocchio ha conseguenza drammatiche. Si tratta infatti di una delle operazioni che richiedono il maggior numero di settimane per la completa riabilitazione, con Chiesa che ne sa qualcosa, e dunque cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Rottura ginocchio
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Ad aiutarci in questo studio ci ha pensato il Dottor Federico Valli, un giovane chirurgo ortopedico che lavora con l’Ospedale Sant’Ambrogio e dal quale siamo riusciti a capire maggiormente i tempi di recupero e i vari step.

Cosa è il legamento crociato anteriore del ginocchio?

Prima di iniziare è giusto capire di che cosa si sta parlando e il legamento crociato anteriore, ovvero la zona che è solitamente la causa delle operazioni al ginocchio.

Il suo compito è quello di limitare la rotazione della tibia e di prevenire ogni forma di ipertensione del ginocchio ed essendo poco vascolarizzato non può rimarginarsi autonomamente, ma ha bisogno di un’operazione.

Come avviene un’operazione al ginocchio?

Esistono tre modi per operare correttamente il ginocchio, con la scelta che naturalmente non è casuale, ma dipende dalla diagnosi del chirurgo. La prima operazione è chiamata “trapianto autologo del tendine rotuleo” e avrà il compito di asportare direttamente il tendine e sostituire il legamento.

Operazione ginocchio
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Il secondo metodo è il “trapianto autologo del semitendinoso e gracile“, con i tendini del flessore che devono essere asportati e in seguito saranno messi all’interno di un foro che è stato realizzato in sala nelle articolazioni.

La terza e ultima operazione è quella del “Allograft Transplantation“, ovvero trapiantare all’interno del ginocchio dell’operato materiale derivato da un donatore.

I tempi di recupero: il ginocchio è tra i più lenti

Quante volte abbiamo visto dei calciatori rientrare davvero dopo tanti mesi da un infortunio al ginocchio? La motivazione è legata al fatto che si tratta di una delle zone in assoluto più delicate e fragili del corpo umano, ma allo stesso tempo una delle più usate.

Per questo motivo fin da subito è fondamentale fare in modo che il paziente possa stare in piedi per poter prendere confidenza con “il nuovo ginocchio“. Non preoccupatevi se ci dovessero essere degli scompensi, soprattutto il primo giorno, infatti è frequente un calo della saturazione e l’alterazione dei valori nel sangue.

Riabilitazione ginocchio
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Per un mese di tempo non si può nemmeno pensare di camminare senza l’utilizzo delle stampelle e per uno sportivo, la possibilità di tornare autonomamente a camminare senza alcun sostegno è di per un periodo di circa 6 settimane.

Un atleta ha modo di poter rientrare in campo solamente dopo un periodo di 6 mesi, infatti solo entro questa tempistica un medico darà l’ok, anche se ci sono stati dei casi eccezionali.

Baggio e Totti: il ginocchio guarito in tempo zero

Alle volte però la voglia di scendere in campo è tale da andare oltre anche al dolore e due leggende del calcio italiano hanno saputo abbattere i tempi di rientro. Il primo caso è stato quello di Roberto Baggio, con il Divin Codino che voleva a tutti costi disputare il Mondiale del 2002 e tornò in campo con il suo Brescia a soli 76 giorni dall’infortunio contro il Parma.

Infortunio ginocchio Baggio
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Leggermente di più invece è il caso legato a Francesco Totti, con il Mondiale che è ancora il motivo del suo rientro anticipato, con il Pupone che si ruppe il crociato in un Roma-Empoli, ma dopo soli 81 giorni tornò carico per vincere il Mondiale del 2006.