Come funziona la Goal Line Technology? Ecco come lo segnala all’arbitro

La Goal Line Technology è una delle più grandi rivoluzioni nella storia recente del calcio, ma non tutti sanno come funzione di preciso.

Sono stati tantissimi i “gol fantasma” che hanno scritto la storia del calcio, con le polemiche che si sono susseguiti per decenni. L’unico modo per porre fine alla diatriba era sfruttare in qualche modo la tecnologia e la Goal Line Technology ha cambiato tutto, così come il Var seppure non possa essere sempre usato.

goal linea technology
Goal Line Technology (Fonte: Adobe)

Quello che tutti quanti hanno capito è che si tratta di un sistema che permette all’arbitro di essere subito avvertito se il pallone ha oltrepassato la linea di porta. Ricordiamo che per assegnare una rete la sfera debba essere completamente al di là della linea.

Il primo esperimento in un grande torneo venne applicato in occasione della Confederations Cup del 2013 riscuotendo molto successo.

Stiamo parlando di un sistema che è davvero molto tecnologizzato, infatti per poter stabilire se il pallone è entrato o meno si basa sulla valutazione oggettiva di sette telecamere diverse.

In questo modo si possono evitare i problemi legati alla prospettiva, un po’ come è successo in Fiorentina-Braga dove l’arbitro ha annullato un gol segnalato dalla tecnologia per una sua percezione errata delle immagini.

Il risultato dunque porta ogni impianto di Serie A a essere aggiornato con l’utilizzo di ben 14 telecamere complessive e il segnale avviene tramite un microchip presente all’interno del pallone.

Quando quest’ultimo entra completamente nel campo visivo di una delle telecamere, questo sensore si collega direttamente a un orologio che è nel polso dell’arbitro e inizia a vibrare e questo comporta all’assegnazione del gol.

Goal Line Technology commette degli errori? Pochi casi nella storia

Come tutte le invenzioni migliori, anche la Goal Line Technology ha avuto qualche battuta d’arresto. Ribadisco come Fiorentina-Braga sia stato un errore dell’arbitro, infatti la telecamera parlava di pallone dentro per un millimetro e ci sta dunque che non fosse visto da occhio umano.

Diverso invece il discorso legato ad Aston Villa-Sheffield United in Premier League, con la punizione di Norwood che venne bloccata in modo difettosa da Nyland. Il portiere dei Villans infatti entrò in rete con il pallone per pochi centimetri, ma la tecnologia non funzionò.

Al termine della partita gli organi inglesi spiegarono che nonostante ci fossero sette telecamere, tutte quante avevano la visuale coperta da qualche giocatore in campo. Siamo dunque di fronte a dei casi davvero limiti, ma in linea di massima si può dire che la tecnologia funziona eccome.

Chissà come sarebbe andato il Mondiale del 1966 senza il gol fantasma di Hurst, cosa sarebbe successo se ci fosse stato il gol di Muntari in Milan-Juve e in tanti altri momenti nella storia. Non lo sapremo mai, ma per fortuna che ora possiamo goderci la tecnologia.