Miretti, la pazienza è finita: i numeri mettono all’angolo il centrocampista

Fabio Miretti ha sicuramente grande talento, ma deve cambiare modo di stare in campo se vuole continuare a essere determinante per la Juve.

Quando si lanciano dei giovani dal settore giovanile è normale andarci con i piedi di piombo. Passare dalla Primavera alla prima squadra è un passaggio davvero molto impegnativo, per questo motivo tante partite vengono “abbuonate”.

Fabio Miretti però in questa fase della stagione ha avuto un chiaro ed evidente crollo per quanto riguarda le prestazioni. La società non sembra così essere più sicura di voler puntare su di lui e i numeri sono disastrosi.

Fabio Miretti
Fabio Miretti (Fonte: LaPresse)

Partiamo subito con il dire che non è vero che il problema sia la sua mancanza in zona gol. Certo, i grandi centrocampisti moderni dovrebbero essere in grado di segnare, ma lui è un regista a tutto campo, sono altri i compiti da svolgere.

Proprio in questo fondamentale però le statistiche di Miretti sono davvero mediocri. Il lancio lungo non è proprio il suo pane quotidiano, tanto è vero che la sua media in questa stagione è di 0,5 lanci corretti per partita, solo il 38% del totale.

I numeri non migliorano con i passaggi bassi, perché nel complesso siamo solamente al 73% del totale e le statistiche crollano se si considera solo la metà campo avversaria. Miretti infatti crea passaggi di un certo livello in attacco solo nel 68% dei casi ed è troppo bassa anche la statistica nella propria metà campo.

Il 78% dei passaggi riusciti vuol dire che su cinque palloni giocati a ridosso di Szczesny, uno viene perso e comporta la ripartenza avversaria.

Miretti male anche in fase di recupero: non è un problema di personalità

In molti casi si è parlato di un Miretti troppo timido e che non ha il carattere per giocare con la Juventus, ma questa volta i numeri smentiscono questa credenza. Vero che tocca il pallone infinitamente di meno rispetto a Rabiot e Locatelli, ma è più attivo rispetto a Paredes e Fagioli.

In media infatti tocca il pallone più di 30 volte a partita, l’ex Cremonese e l’argentino sono invece sul 29, ma è la qualità e l’inventiva che manca. Molti passaggini che spesso vengono anche sbagliati e con i recuperi non si migliora.

I contrasti che è riuscito a vincere in stagione sono solo il 42% per quanto riguarda i tackle a terra e solo il 21% per le palle alte.

Il problema è che fatica anche a rompere l’azione, con il fallo che è sono solo a 0,8 a partita, dunque risulta essere un filo troppo corretto in campo. Insomma Miretti non può di certo pensare di conquistare la Juventus con queste statistiche.

Ha solo 20 anni e ha tutto il diritto di sbagliare e di commettere errori di gioventù. I bianconeri però devono pensare anche ai propri risultati e l’uscita di altri giovani talenti potrebbe portarlo lontano da Torino.