Nella Juventus hanno giocato i più grandi calciatori di tutti i tempi. Michel Platini è stato tra i migliori in campo e potrebbe ricoprire un nuovo ruolo.
I tifosi della Juventus con qualche ruga sul viso ricorderanno le giocate di Michel Platini. La critica lo ha considerato uno dei fantasisti più forti di tutti i tempi, in un’epoca in cui il calcio era estro e fisicità. Il Napoli aveva Maradona, il Milan i geniali olandesi, tra cui Van Basten, e nella Juventus c’era Platini. Il francese occupa la 5ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer e la settima posizione nell’omonima lista stilata dall’IFFHS.
Al di là della vostra fede calcistica, Platini è stato uno che in campo terrorizzava con le sue movenze gli avversari. Rapido, abile con entrambi i piedi e preciso nei passaggi, ha vinto consecutivamente tre Palloni d’oro assegnati da France Football. Nel 2011 è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.
Prima dell’approdo a Torino, Platini divenne un giocatore simbolo del Nancy e del Saint-Étienne. Terminò la carriera a 31 anni, dopo aver conquistato numerose vittorie. Erano altri tempi. I difensori entravano duro e fare tanti gol non era semplice. Nonostante le caratteristiche anomale, il francese divenne capocannoniere della Serie A per tre volte consecutive, dal 1983 al 1985. Segnò 68 reti in 147 match. Con la nazionale vinse gli Europei nel 1984 e arrivò al terzo posto al campionato del mondo 1986. Non fu mai espulso in carriera.
La nuova possibilità per Platini alla Juventus
Michel continua a essere amatissimo dai tifosi. È stato co-presidente del comitato organizzatore del campionato del mondo 1998, e presidente dell’UEFA dal 2007 al 2016, succedendo a Lennart Johansson. Diplomatico e molto astuto anche nella sua nuova posizione, Platini è stato invocato a gran voce dai fan del club torinese.
“Michel, pensaci!”, è stato l’appello della tifoseria. I fan bianconeri juventini non solo ricordano con affetto le sue magie in campo, ma oggi lo vedono come una figura chiave per il futuro della società. Molti vorrebbero il francese in un ruolo dirigenziale o strategico, in una fase di rinascita del club. Con la sua esperienza potrebbe diventare una figura apicale e trasmettere autorevolezza. Il suo passato vincere servirebbe alla squadra allenata da Tudor e potrebbe essere funzionale anche all’arrivo futuro in panchina di Zidane, altro uomo simbolo della squadra della famiglia Agnelli.
