Juventus, il bilancio della prima parte di stagione

La Juventus ha chiuso l’anno con una vittoria; in attesa di rivedere i bianconeri sul campo andiamo ad analizzare la prima parte di stagione.

Allegri (Getty Images)
Allegri (Getty Images)
La Serie A è andata in vacanza, tutti in pausa fino al sei gennaio quando il calendario ci regalerà subito due big match, Milan-Roma e Juventus-Napoli. La sfida dello Stadium è diventata ancora più importante dopo i risultati dell’ultima giornata; se i bianconeri hanno fatto il proprio dovere, battendo due a zero il Cagliari, lo stesso non si può dire dei ragazzi di Spalletti. Il successo, al Maradona, dello Spezia è un pessimo regalo di natale per i tifosi partenopei che vedono la vetta allontanarsi, sette i punti di distacco. La sola vittoria nelle ultime cinque partite non è il migliore modo per presentarsi alla prossima sfida ma la sosta potrebbe riportare energie mentali e fisiche e soprattutto qualche infortunato.
Discorso completamente diverso per la Juventus che sembra, finalmente, aver intrapreso la strada giusta. Pensare ad una rimonta scudetto, visti i dodici punti di distanza dall’Inter, è piuttosto complicato ma Bonucci e compagni hanno il dovere di credere al quarto posto. Il campionato dei bianconeri non era iniziato nel migliore dei modi con Allegri incapace di trovare la formula giusta, soprattutto per sopperire all’addio di Cristiano Ronaldo; la falsa partenza della Juventus si può giustificare proprio con l’assenza del portoghese, uno che in determinate partite (Empoli e Sassuolo) avrebbe fatto la differenza.

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Juventus, bilancio tutto sommato positivo

Altro problema è sicuramente stato lo scarso rendimento del reparto offensivo; Morata, Kean e Dybala sembravano non conoscere il significato della parola gol e anche il contributo degli esterni faticava ad essere da squadra con obiettivi di alta classifica. Allegri, però, ha sempre avuto fiducia in questa squadra e grazie al lavoro, con qualche accorgimento tattico, la Juventus ha ripreso a correre. Come prima cosa la difesa è tornata blindata; due soli gol subiti nelle ultime sei dimostrano la bravura del tecnico nel ritrovare uno dei suoi punti fermi.
La svolta, principale, però è stata il passaggio dal 4-4-2 al 4-3-3, modulo che ha permesso la rinascita di due giocatori, Arthur e Bernardeschi. Il primo, anche grazie alla non convocazione di Venezia, sembra essere finalmente elemento fondamentale di questa Juventus; l’esterno azzurro, invece, non dovendo occuparsi troppo della fase difensiva, ha potuto scatenare sul campo tutta la sua qualità. Le ambizioni erano sicuramente diverse ma, visto come era iniziata la stagione, trovarsi a meno cinque dal terzo posto è sicuramente un risultato positivo.