Che fine ha fatto Davide Lanzafame? Da giovane era il nuovo Cristiano Ronaldo

Davide Lanzafame è stato uno dei giovani più interessanti dell’ultimo periodo, ma purtroppo non ha saputo rispettare le attese sul suo conto.

Il calcio italiano ha visto negli ultimi anni diversi talenti perdersi via nel corso della propria carriera, non riuscendo a dimostrarsi al livello di quanto erano stati in grado di far vedere all’interno dei settori giovanili e Davide Lanzafame è stato senza dubbio uno di quelli che ha deluso maggiormente le aspettative, non riuscendo a mettere in campo tutto il suo talento.

Davide Lanzafame Juventus (LaPresse)
Davide Lanzafame Juventus (LaPresse)

La Juventus ha potuto contare nello scorso decennio su una grande generazione derivata dalla grande crescita di giocatori provenienti dal vivaio e che hanno potuto giocare in prima squadra, molti dei quali sfruttando anche la situazione spinosa che si era andata a creare in seguito alle retrocessione in Serie B dovuto a Calciopoli.

L’unico che ebbe il coraggio di ammettere che questa difficile condizione che non era mai successa in precedenza nella storia della Signora si rivelò una manna dal cielo per molti ragazzi della Primavera fu Claudio Marchisio, l’unico che è stato davvero in grado di poter esprimere appieno tutto il suo potenziale.

Sebastian Giovinco è uno di quelli che è rimasto per la maggior parte del tempo un incompiuto, adatto solamente per pochi scampoli di partita senza però mai riuscire pienamente a mettere in campo tutto il proprio valore, mentre per altri le cose sono andate via via sempre più peggiorando.

Paolo De Ceglie è stato spesso considerato un punto debole sulla fascia sinistra dei bianconeri e un altro che andò molto male fu anche Raffaele Palladino, fantasioso giocatore che era stato in grado di esaltarsi nell’anno della Serie B, ma che in A non è andato oltre qualche piccola apparizione senza lasciare grande traccia.

Dall’annata subito seguente c’era però un ragazzo che era in assoluto considerato il più forte di tutti e quel qualcuno era sicuramente Davide Lanzafame, un ragazzo dalla classe straordinaria e che a livello giovanile è stato in grado di esaltarsi a tal punto da portare i giornali a metterlo a paragone con campionissimi.

Il suo anno d’oro fu in Serie B nella stagione 2007-08 con Antonio Conte, anno in cui realizzò ben 10 reti nella sua prima annata tra i professionisti e da quel momento sembrò chiaro a tutti che sarebbe stato pronto per il grande salto di categoria, ma a Palermo soffrì troppo e così scelse di guadagnarsi la promozione in A con i Galletti.

Per la Juventus serviva un grande campionato in Serie A e arrivò nel 2009-10 quando con il Parma dimostrò tutto il suo talento con grandi giocate mettendo a segno ben 7 reti, niente male per un ragazzo alla sua prima reale massima stagione in Italia e così la Juventus di Delneri e Marotta decise di ripartire anche da lui.

Fu un titolarissimo in Europa League, tanto che in giro per il Continente giocò addirittura sei partite, ma il disastro avvenne in campionato, con il tecnico friulano che le relegò nelle retrovie a tal punto che a gennaio venne prestato al Brescia, dove continuò la sua annata peggiore della carriera rimanendo ancora senza reti e dimostrando un calo tecnico impressionante.

Davide Lanzafame, l’Ungheria prima del ritiro

Da quella stagione la storia di Davide Lanzafame con il calcio italiano fu a dir poco disastrosa, tanto è vero che iniziò a girovagare per lo Stivale segnando la miseria di 6 gol dal 2011 fino al 2022, anno in cui ha appena deciso di appendere le scarpe al chiodo dopo una prima parte di campionato disastrosa in Serie B con il Vicenza.

Non è stato tutto da buttare però in questi anni, infatti il giovane ex talento della Juventus è stato un vero e proprio idolo per tanti anni in Ungheria, diventando il trascinatore di due vittorie in campionato, uno con la Honved e l’altro con i rivali di sempre del Ferencvaros, riuscendo anche a diventato estremamente amato dal popolo magiaro.

Per diversi anni, dopo le prime due stagioni giocate a Budapest si iniziò a parlare di naturalizzare Lanzafame per poterlo convocare in nazionale, una situazione che non si concretizzò mai anche perché l’italiano non riuscì mai a imparare la lingua nonostante le tanti stagioni sulle sponde del Danubio.

Alle volte per i calciatori italiani che ormai hanno perso il treno del grande calcio nel Belpaese diventa necessario e fondamentale andare via per provare a riprendersi, cercando di ripartire proprio da zero, in una nazione che non li conosce e che non ha nessun tipo di aspettativa nei loro confronti.

Lanzafame infatti è diventato una vera e propria icona del campionato, perché se in Italia ha segnato 6 gol, sempre nelle serie minori, in 11 anni, in Ungheria ha saputo arrivare 56 in sole quattro stagioni, riuscendo anche a giocare così i preliminari di Champions League, obbiettivo non semplice.

Per lui ci fu anche un breve passaggio ai turchi dell’Adana Demirspor, dove giocò poco segnando una sola rete, e il suo ritorno in Italia non ha sicuramente dato gli effetti sperati, con Davide che infatti si è limitato a qualche apparizione deludente con il Vicenza, con i veneti in piena lotta salvezza.

Il punto esclamativo sulla sua carriera è arrivato il 9 febbraio 2022, giorno del suo 35esimo compleanno, dove ha definitivamente annunciato il ritiro annunciando praticamente a tutti che non avrebbe potuto in alcun modo aiutare il Vicenza nella lotta salvezza, una fine davvero ingloriosa per quello che veniva visto come il Cristiano Ronaldo italiano.