McKennie e non solo: le capigliature più assurde dei Mondiali

Weston McKennie si è presentato in Qatar con una capigliatura davvero strana con i colori degli Usa, ma non è il primo ad avere strane idee.

Il Mondiale di calcio è sempre stato considerato come il torneo più importante del pianeta, con le più grandi squadre che hanno la possibilità di darsi battaglia nel campo di gioco e poter stabilire così qual è la nazionale più forte di tutte.

Il torneo è sempre stato ricco di colori sugli spalti e in tante occasioni, anche in campo, perché non so di certo rare le situazioni nelle quali i calciatori hanno deciso di mettersi in mostra con delle capigliature davvero bizzarre, con Weston McKennie che è stato l’ultimo in ordine cronologico.

Capigliature strane

Già nella partita con il Galles lo abbiamo ammirato con parte della sua chioma riccioluta che era stata pitturata con i colori rosso, bianco e blu, un chiaro omaggio alla sua nazione alla quale è molto affezionato, sono stati molti i casi nei quali aveva già dimostrato grande vicinanza a essa.

Weston McKennie
LaPresse

Il ragazzo texano però è davvero in bella compagnia nella storia della Coppa del mondo, e non solo, perché anche tanti altri grandi campioni vengono ricordati per le loro capigliature alquanto bizzarre e poco consone e ora possiamo andare a rivderle.

Roberto Baggio negli Stati Uniti: il Divin Codino

Forse qualcuno di voi sarà sorpresa di questa chiamata, perché alla fine tutti quanti ci ricordiamo il famoso “Codino” del grande Roby, il più grande giocatore italiano che si ricordi, ma in realtà questa capigliatura singolare ai Mondiali si è vista solo una volta.

A Italia ’90 si presentò con i capelli lunghi e ricci ma senza particolari stranezze, mentre nel 1998 in Francia il Codino era già stato tagliato, un po’ per volere di quel Renzo Ulivieri che a Bologna non voleva troppi fronzoli.

Roberto Baggio
Ansa Foto

Dunque nella storia del Mondiale il codino di Roberto è presente soltanto in occasione di Usa 1994, il torneo che ha consegnato Baggio alla storia del calcio, perché se è vero che qualcuno lo ricordo solo per l’errore su rigore in finale, nessuno può negare il fatto che senza di lui non ci sarebbe mai stato un ultimo atto per gli Azzurri.

Ronaldo e il ciuffo ribelle in Giappone: il 2002 si tinge d’oro

Ci sono stati tanti momenti che hanno consegnato il brasiliano Ronaldo alla storia del calcio, ma indubbiamente il Mondiale 2002 resterà il momento più bello della sua carriera, dopo una stagione ricca di infortuni con l’Inter e la partita dello Scudetto il 5 maggio.

Dopo la tristezza ecco arrivare il Mondiale, con Ronnie che inizialmente si presentò con la sua classica capigliatura, ma prima della semifinale contro la Turchia ebbe un leggero affaticamento e per sfuggire alla domande dei giornalisti decise di stupire tutti.

Ronaldo
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Il brasiliano si presentò in conferenza stampa con i capelli tagliati solamente nella parte inferiore, mettendo così in risalto solamente un piccolo ciuffo cortissimo nella parte frontale e quel particolare taglio di capelli lo portò a segnare le tre reti decisive per sconfiggere la Turchia in semifinale e la Germania in finale.

Taribo West e i capelli per ogni squadre: icona degli anni 90

Taribo West non viene mai ricordato per le sue grandi prestazioni in campo, nonostante una buona carriera, ma indubbiamente la sua stravaganza nelle capigliature lo ha reso celebre e immortale nella storia.

Era consono tingersi i capelli sempre dei colori della squadra per la quale giocava in quel momento ed essendo nell‘Inter nella stagione 1997-98 disputò tutta la Serie A con le sue treccine blu, prima del cambio di programma in vista dei Mondiali.

Taribo West
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Con la Nigeria a quel punto non aveva più senso continuare con il blu e allora per la rassegna iridata ecco che il grande Taribo si presentò ancora una volta davanti al mondo intero questa volta con le treccine verdi, in onore della sua nazionale.

Valderrama e i capelloni per la Colombia: un idolo

Uno dei più grandi giocatori della storia del Sudamerica è stato indubbiamente Carlos Valderrama, un fenomeno che riuscì a vincere sia nel 1987 che nel 1993 il Pallone d’oro sudamericano.

L’Europa però lo conobbe prevalentemente per le sue grandi prestazioni a Italia ’90 e Usa ’94 con la sua Colombia e oltre alla classe immensa era facilmente riconoscibile anche per la capigliatura, fatta da un’enorme chioma riccia e bionda.

Carlos Valderrama
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In questa carrellata di campioni con capigliature bizzarre ai Mondiali, Carlos è l’unico ad aver disputato tutte le tre edizioni della Coppa del Mondo sempre con questi capelli.

La Romania tutta bionda per festeggiare: mai successo prima

Chiudiamo con un cambio repentino di colore dei capelli di tutta la squadra per festeggiare la vittoria e la qualificazione alla seconda fase del Mondiale.

Stiamo parlando della Romania del 1998, con la squadra dell’Est che riuscì a qualificarsi con una gara di anticipo agli ottavi di finale, date le vittorie su Colombia e Inghilterra, e dunque alla terza partita con la Tunisia si presentarono in campo tutti i giocatori con una capigliatura biondo platino.

Romania
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In realtà questo cambio non portò per nulla bene, dato che con i nordafricani non andò oltre il pareggio, mentre negli ottavi contro la Croazia arrivò la sconfitta per 1-0 che estromise la squadra dalla Coppa del Mondo.