Calcio, le cinque clausole contrattuali più folli che siano mai esistite

Andiamo a scoprire le più famose ed incredibili clausole della storia del calcio. Alcune vi lasceranno veramente senza parole.

Calcio, contratto
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Il mese di gennaio, per il calcio, significa solo una cosa: il mercato con la possibilità, per le varie società, di rinforzare le proprie rose. Da questo punto di vista, la Juventus vuole intervenire per regalare ad Allegri un paio di rinforzi in modo da affrontare, nel migliore dei modi, la seconda parte di stagione. Gli obiettivi sono due, centrocampista attaccante anche se il centravanti potrebbe arrivare la prossima estate. In mezzo al campo, invece, piace Zakaria in scadenza di contratto con il Borussia Monchengladbach; qualora lo svizzero dovesse arrivare, bisognerà capire se la Juventus metta nel contratto quella che è conosciuta come clausola rescissoria. Andiamo a vedere le cinque più assurde nella storia del calcio.

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Calcio, le clausole più incredibili della storia

Partiamo con Neil Ruddock, ex difensore che ha vestito anche le maglie di Tottenham e Liverpool; giocatore forte fisicamente e piuttosto ruvido, non si risparmiava se bisognava andare a contrasto con l’avversario. Il classe 1968 aveva un problema, non era propriamente in linea per un giocatore di calcio. Ecco allora il Crystal Palace mise una clausola molto particolare: o Ruddock rientrava entro i novantotto kili o gli veniva tagliato il dieci per cento dello stipendio. Passiamo ora a Stefan Schwarz, centrocampista che ha militato anche in Italia nelle fila della Fiorentina dove ha vinto una coppa Italia e una Supercoppa. Giocatore sui generis con idee particolari e infatti il presidente del Sunderland mise una clausola che impediva al giocatore di andare nello spazio.

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Una clausola decisamente più comune è quella di Diego Costa quando l’attaccante vestiva all’epoca dell’Atletico Madrid. Il club, onde evitare che il suo giocatore potesse firmare per i rivali storici del Real Madrid ma anche per dirette concorrenti come Barcellona e Siviglia, mise una clausola penale per il giocatore obbligato, in caso di passaggio ad una di queste squadre, una multa di quindici milioni di euro. Altro attaccante, altra clausola rescissoria; stiamo parlando di Suarez. Tutti ricordiamo il suo famoso morso a Chiellini nel mondiale del 2014. Gesto che il Barcellona volle eliminare alla radice con una clausola penale nei confronti dell’attaccante qualora fosse tornato a mordere. Concludiamo con Ronaldinho, brasiliano capace di trasmettere allegria ogni volta che scendeva in campo; ai tempi del Flamengo ottenne un permesso decisamente particolare. Nel suo contratto, infatti, venne stabilita la possibilità di far festa fino a tardi due volte la settimana.