La Juventus ha avuto tanti grandi campioni, ma forse del “trio dei ragionieri” non avevate mai sentito parlate e non c’entra Fantozzi.
Nel corso della storia ci sono stati tantissimi giocatori che hanno scritto pagine memorabili per la Juventus. Ancora oggi ce li ricordiamo per le loro imprese sul terreno di gioco, ma forse del “trio dei ragionieri” in pochi ne avevano sentito parlare.
Molto più probabile invece aver avuto modo di conoscere il Ragionier Ugo Fantozzi, lo storico personaggio di Paolo Villaggio che ha fatto ridere tutta Italia tra gli anni ’70 e ’80, ma per la nostra storia dobbiamo tornare ancora più indietro.
Il Quinquennio d’oro della Juventus è stato un lustro eccezionale, con i bianconeri che per la prima volta nella loro storia hanno imposto la propria superiorità nel calcio italiano.
La Serie A era nata solo da un anno, con l’Ambrosiana Inter di Giuseppe Meazza che aveva vinto il titolo, prima di passare la mano. I bianconeri si imposero dal 1930 fino al 1935, con i cinque Scudetti di fila che per tanto tempo hanno rappresentato un record.
La difesa era uno dei reparti più forti di quella squadra, con grandissimi campioni che fecero la fortuna di quella realtà eccezionale. Gianpiero Combi, Virginio Rosetta e Umberto Caligaris erano i titolarissimi della Juventus e dell’Italia che sarebbe diventata campione del mondo nel 1934.
Insieme formavano un terzetto che entrò nella leggenda come il “trio dei ragionieri”, ma perché questo strano soprannome? Prima di tutto perché erano effettivamente tutti e tre dei ragionieri.
Non era per nulla un qualcosa di comune al tempo, non solo per i calciatori ma più in generale per la popolazione, con il diploma che era un titolo di studio paragonabile alla laurea.
Combi, Rosetta e Caligaris: i ragionieri della Juventus
Dunque c’è una verità assoluta nel momento in cui si parla di ragionieri per Combi, Rosetta e Caligaris. I tre campioni del mondo però non erano soltanto dei fini studiosi fuori, ma anche in campo avevano un’intelligenza superiore alla media.
Loro tre infatti hanno formato un terzetto completo e ricco di talento, tra i più memorabili nella storia non solo della Juventus, ma più in generale del calcio italiano. Combi è stato il primo grande portiere e Capitano di un’Italia campione del mondo.
Rosetta invece era il ragionatore della difesa, capace di dirigere la retroguardia come pochi nella storia. Caligaris forse era il meno “ragioniere” in campo, Vittorio Pozzo disse di lui che era “tutto impeto, tutto slancio”, un gioiello per la Juventus.
Grazie a questi tre ragionieri la Vecchia Signora ha potuto costruire così un quinquennio eccezionale che è entrato giustamente nella leggenda. Morì giovanissimo Caligaris, in campo e in occasione di un’amichevole a 39 anni, poi toccò a Combi perire a 54 e infine fu Rosetta ad andarsene a 73 anni.
Vite straordinari che hanno permesso alla Juventus di diventare il mito che è oggi.