I tifosi inguaiano la Juventus: ecco cosa è successo a Cagliari

In molti casi le società devono pagare per le colpe dei propri tifosi e a Cagliari è toccato anche alla Juventus per un caso molto strano.

Sono purtroppo sempre troppe le volte nelle quali si sente parlare di problemi legati al mondo delle tifoserie, con la gente che segue le partite allo stadio che ogni tanto si macchia di qualche atteggiamento non proprio consono e non perfetto nei confronti in generale della società civile, ma a Cagliari i sostenitori della Juventus hanno fatto prendere una multa davvero insolita.

Tifosi Juventus multa (LaPresse)
Tifosi Juventus multa (LaPresse)

Il mondo delle tifoserie è estremamente complesso e variegato, tanto è vero che bisogna sempre diffidare da coloro che cercano di sintetizzare l’argomento in poche e semplici parole che in realtà non danno la benché minima possibilità di ragionare chiaramente su ciò che sta accadendo.

Solamente chi vive determinati mondi lo conosce e alle volte nemmeno entrando in maniera specifica in generale perché ogni curva ha una sua logica e delle sue idee che la muovono, dunque bisogna sempre essere molto attenti nel discutere di queste tematiche molto delicate.

Il metodo con il quale la gente cerca di esprimere la propria opinione negli stadi è sicuramente attraverso i cori, che possono essere di sostegno per la propria squadra o di insulto per la rivale, ma ci sono anche gli striscioni che permettono di sintetizzare in maniera chiara diversi concetti.

La Curva della Juventus ha così deciso a Cagliari di esporne uno riguardante una tematica abbastanza particolare, infatti dal settore ospiti è stata notata la scritta “Infantino Clown“, un chiaro attacco al Presidente della Fifa, probabilmente dovuto al fatto che di recente il massimo esponente del calcio mondiale abbia lasciato una dichiarazione poco felice nei confronti di Madama.

Di recente infatti si era recato a Firenze in occasione di commemorazione in ricordo di Artemio Franchi ed era stato chiaramente intercettato da alcuni giornalisti che gli hanno chiesto come si trovasse nella città toscana in quella giornata e la risposta è stata abbastanza particolare.

Ieri la Fiorentina ha vinto, ha perso la Juventus e dunque va tutto bene. Ha vinto l’Inter e son contento anch’io. È la giornata ideale per essere a Firenze.

Una frase che dunque non è rimasta inascoltata dai tifosi della Signora che dunque si sono armati di telone e vernice per dedicare al Presidente della Fifa in terra di Sardegna uno striscione tutto personale che alla Juve è però costato una multa di 2000 euro, sicuramente non eccessiva ma sono sempre soldi evitabili.

Ammenda di € 2.000,00: alla Soc. JUVENTUS per avere suoi sostenitori, al 9° del primo tempo, esposto per breve tempo uno striscione accompagnato da cori offensivi nei confronti delle istituzioni internazionali del calcio”.

Con questo comunicato la Lega Calcio ha comunicato alla società bianconera la propria decisione in nome del Giudice Gerardo Mastandrea, obbligando così la Signora a pagare l’ammenda per una decisione che in un certo senso può aver lasciato abbastanza stupefatti.

Infantino e i problemi con la Juventus: dalla Superlega alla frasi pro Inter

In questo momento è chiaro ed evidente a tutti come la Fifa e l’Uefa non riescano a vedere nel miglior modo possibile la Juventus e il Real Madrid ed il motivo è presto detto, dato che solo un anno fa Agnelli e Perez erano stati i principali fautori della creazione della tanto nota e subito odiata SuperLega.

L’idea forse alla base poteva anche essere giusta, ma sicuramente la modalità di quel torneo non aveva il benché minimo senso, anche perché stiamo parlando di una competizione esclusiva tra squadre che potevano tranquillamente crollare in quanto a valore tecnico da un momento all’altro, inoltre alcune società non sembravano certo pronte.

Arsenal e Tottenham erano indubbiamente i due grandi punti di domanda, dato che a livello storico non sono mai riuscite a vincere la Champions League, e da quando esistono sono state in grado di arrivare solamente una volta in finale, inoltre non possono nemmeno godere di questi grandi squadroni.

Da allora si è sempre creato una sorta di muro tra Agnelli e Ceferin, così come con Infantino, con i massimi esponenti di Uefa e Fifa che hanno sempre cercato di spiegare a tutti come il loro intento sia quello di creare uno sport sempre più inclusivo nel corso del tempo, ma le falle nel sistema non mancano.

La Superlega ha un senso, che piaccia o no anche per coloro che pensano realmente che la Coppa Italia dovrebbe dare la possibilità di giocarsela anche alle squadre di Serie D, perché è nella logica delle cose ambire a far affrontare i migliori perché solo in quel caso si può davvero stabilire chi merita di essere la regina d’Europa.

Se i Presidenti delle grandi squadre avessero voluto tutelare le grandi mettendo obbligatoriamente le prime 16 del ranking e le restanti 16 qualificate tramite i campionati, è un esempio, allora molto probabilmente staremmo già osservando e ammirando questo nuovo torneo, ma l’errore era alla base.

Non esiste nessuna squadra che possa avere obbligo di accesso alla competizione per diritto divino, mentre il ranking è un criterio oggettivo e meritocratico e forse sarà proprio questa classifica, che attualmente non ha valore, che un giorno possa davvero permettere alle grandi squadre di poter arrivare alla creazione di un nuovo torneo che possa essere accolto con benevolenza da tutti, o quasi dato che i bastian contrari sono sempre in agguato.

Impostazioni privacy