Il fondatore dell’Abarth è italiano? Nessuno può credere alla sua storia

L’Abarth è una delle auto che ha dimostrato sempre di più di poter essere apprezzata nel corso del tempo per le sue prestazioni di punta.

Ci sono diversi marchi automobilistici che hanno saputo essere maggiormente apprezzati in questi ultimi anni in Italia, con la Abarth che sicuramente è una di questi, ma ha una storia davvero molto particolare alle sue spalle.

Abarth
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Da diversi anni a questa parte ci siamo sempre di più resi conto come una serie incredibili di automobili abbiano saputo essere maggiormente apprezzati al grande pubblico.

Non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che la Abarth abbia avuto l’occasione di poter perfezionare sempre di più la propria nomea nel corso del tempo con una serie incredibile di automobili.

Sono state moltissime le leggende su questa favolosa e iconica automobile, con una serie di personaggi chiama permesso sempre di più di rendere leggendario la sua storia, ma non ci sarebbe stato nulla di tutto ciò senza il fondatore.

A dare il là la prima volta allo straordinario nome legato alla Abarth è stato l’imprenditore austriaco Karl Abarth, uno di quelli nato in quelle di Vienna nel periodo dove ancora esisteva l’Impero austro-ungarico, per poi diventare a tutti gli effetti italiano.

La sua nascita infatti venne nel 1908 in quel di Vienna, ma Abarth aveva già delle origini italiane, avendo il padre originario di Merano in Alto Adige, con questa che divenne fondamentale per lui.

Infatti una volta terminata la Prima Guerra Mondiale venne completamente dissolto l’Impero austro-ungarico, per questo motivo decise con la famiglia di poter ritornare nella sua nazione d’origine, con Merano che aveva un albergo gestito dal padre.

Da quel momento infatti decise a tutti gli effetti di poter diventare un imprenditore, con la volontà di poter portare avanti così l’azienda di famiglia, il suo obiettivo era l’automobilismo.

Dall’albergo alle auto, la storia di Karl Abarth

Dunque il grande obiettivo di Karl Abarth è sempre stato quello di poter realizzare una serie di automobili che potessero diventare leggendarie nel corso del tempo.

Sono state moltissime le avventure che hanno portato a questo straordinario personaggio a diventare apprezzato da tutti quanti, soprattutto perché negli anni trenta era stato in grado di poter essere anche un pilota di un certo successo.

Il suo obiettivo però non era soltanto quello di fermarsi alle quattro ruote, anzi divenne uno dei più grandi piloti dal punto di vista motociclistico di quel periodo, una vera e propria innovazione da un punto di vista motoristico.

Una volta terminata la seconda guerra mondiale però decise di aprire un’azienda tutta sua che potesse avere il suo nome, aiutato dal grande genio di Guido Scagliarini.

Si dovrebbe decidere in qualche modo sia il simbolo che il logo, con lo Scorpione che non fu assolutamente casuale, considerando infatti come entrambi i proprietari dell’azienda fossero di quel segno zodiacale.

Ecco dunque che nel 1949 venne ufficialmente aperta a Torino, nella precedente sede di Cisitalia la prima sede storica della Abarth.

Da quel momento in poi il suo nome infatti è sempre stato legato alla Fiat, tanto è vero che già nel 1953 ci furono i primi modelli portati avanti dalle doppio blocco, facendo diventare così le due automobili piemontesi un vero e proprio simbolo di efficienza italiana.