Bremer chiamato alla “prova del nove”: per lui non sarà facile

La prossima partita dei bianconeri per Bremer sarà una sfida dal retrogusto molto particolare: vediamo insieme il perché di questa teoria.

Fin dal suo approdo a Torino il giovane Bremer è sempre stato supportato a gran voce dai tifosi. I quali, malgrado tutte le difficoltà e le pressioni di una piazza così esigente, non lo hanno mai abbandonato a sé stesso.

Bremer
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E di questo lui se ne ricorderà per sempre probabilmente. Ma la partita che la Juve disputerà a breve per lui non sarà semplice. Probabilmente nemmeno le partite contro le principali teste di serie italiane lo hanno messo così tanto in difficoltà.

Perché talvolta non è sempre una questione di tecnica. E nemmeno di tattica. Sono le emozioni a governare tutto. Saper assecondare il proprio cuore al momento giusto potrebbe rivelarsi molto difficile.

Dal punto di vista umano la figura di Gleison Bremer è molto apprezzata anche dai compagni. Come possiamo vedere nell’approfondimento linkato poco fa la sua spontaneità è un tratto molto apprezzato.

Una sorta di gigante buono che tutti amano e tutti rispettano, arrivato a Torino per rappresentare nel migliore dei modi la retroguardia bianconera. Purtroppo non sempre è stato così, ma gli servirà tempo per apprendere al meglio gli schemi di Allegri.

In alcune partite non è solamente una questione di apprendimento. Come potremo vedere a breve, ci sono anche tanti altri fattori che possono rendere indigesta una gara. Cosa del tutto normale, dal momento in cui i calciatori sono persone prima di essere professionisti.

A breve si terrà il derby della Mole. Che vedrà impegnata la Juventus contro il Torino. I granata in classifica stanno vivendo un periodo negativo da qualche partita. Ma dati alla mano sarà uno scontro diretto a tutti gli effetti. Tra la nona e la decima in Serie A.

Bremer soffrirà contro il Torino?

Sappiamo tutti il motivo per cui Bremer potrebbe soffrire davvero tanto la partita contro il Torino. Arrivato dai granata ai bianconeri per 41 milioni di euro, con la squadra attualmente allenata da Juric ha giocato 110 partite realizzando ben 10 reti.

Sono stati anni per lui indimenticabili, dove si è potuto affermare come uno dei migliori difensori centrali del campionato italiano. Ed è proprio questo suo exploit torinese ad averlo portato alle luci della ribalta. Ora i ruoli si sono invertiti, e dovrà farsi valere di nuovo.

Possibilmente senza farsi governare dalle proprie emozioni. Non sarà facile, ma la sua indole da guerriero lo porterà a mettercela tutta per evitare che accada.