La prima finale europea della Juventus: il risultato diede il via alla maledizione

La Juventus non ha un bel rapporto con le finali internazionali e già la prima volta non andò benissimo, nonostante molti l’abbiano rimossa.

Da un anno a questa parte le coppe internazionali sono tornate a essere tre, con la Conference League che è stata più volte denigrata e accusata di essere inutile, ma che in realtà rappresenta un torneo fresco e affascinante.

La Juventus non vi ha mai partecipato, ma un tempo c’era una competizione che in qualche modo era simile a questa Conference e che anche allora non aveva un grande fascino ed è per questo che pochi sanno dell’inizio della maledizione dei bianconeri in Europa.

Juventus maledizione finali
LaPresse

Dobbiamo tornare con la memoria alla stagione 1964-65 e la competizione in questione era la Coppa delle Fiere, quella che viene erroneamente catalogata come l’antecedente della Coppa Uefa, ma in realtà aveva un format davvero molto complicato.

Prima di tutto il suo compito era quello di creare un torneo per tutte quelle squadre che non potevano giocare in Coppa dei Campioni, chi vinceva lo Scudetto, o in Coppa delle Coppe, i trionfatori nella Coppa Nazionale, ma il problema è che era ancora un torneo a invito.

Solo quando divenne Coppa Uefa nella stagione 1970-71 iniziò a essere considerata ufficiale dalla Federazione internazionale e dunque la finale del 23 giugno 1965 al Comunale di Torino viene spesso dimenticata.

In quel caso la Juventus giocava davanti al proprio pubblico il suo primo ultimo atto in una competizione internazionale contro gli ungheresi del Ferencvaros, con i pronostici che erano tutti dalla parte dei bianconeri.

Juventus-Ferencvaros 0-1 in Coppa delle Fiere: la prima sconfitta in finale

Quel giorno vi erano 40 mila cuori bianconeri che riempivano le tribune per poter spingere i propri beniamini verso il successo, con Heriberto Herrera che aveva nel centravanti Combin e nella mezzala Del Sol i suoi punti di riferimento.

Purtroppo la partita si rivelò fin da subito stregata e maledetta, con gli ungheresi abilmente guidati da Jozsef Meszaros che riuscirono a difendersi per tutta la partita e con il grande protagonista che fu il portiere Geczi.

Nel finale di partita i biancoverdi riuscirono a ripartire grazie a una bella incursione di Dezso Novak che mise la palla centro per il perfetto colpo di testa di Mate Fenyvesi che superò Anzolin e segnò così il definitivo 1-0.

Fu una delusione immensa per una Juventus che era rimasta già allora l’unica grande del calcio italiano a non aver vinto nessun titolo internazionale, con Milan e Inter che da anni già banchettavano in Coppa dei Campioni.

Quella sconfitta fu quasi come un segnale per quello che avrebbe vissuto negli anni a seguire la squadra, con le finali perse che divennero purtroppo una triste regola e che ancora oggi risultano essere una maledizione per la Vecchia Signora.