Del Piero esultanza linguaccia: dove è nata? Il retroscena

Alex Del Piero è senza ombra di dubbio uno dei più grandi giocatori che abbiano mai vestito la maglia della Juve e la sua esultanza è unica.

Quando la Juventus ha dovuto dire addio nel 2012 ad Alessandro Del Piero, sono stati in tantissimi a sentire un enorme senso di vuoto dovuto al fatto che se ne andava uno dei più grandi di sempre della storia bianconera, ma purtroppo anche le più belle storie d’amore sono destinate a finire nel mondo del calcio eppure uno come lui non può non essere stimato in ogni momento anche da chi non lo ha vissuto e forse non tutti sanno quando è nata la sua leggendaria esultanza.

Alessandro Del Piero Juventus (Ansa Foto)
Alessandro Del Piero Juventus (Ansa Foto)

La Juventus è sempre stata una squadra che ha cercato di acquistare giocatori che potessero essere fin da subito pronti per la rosa iniziale, non dovendo far crescere giovani e potendo così sfruttare il suo grandissimo blasone per arrivare ai migliori giocatori disponibili sulla piazza in tutto il mondo.

All’inizio degli anni ’90 però i bianconeri entrarono in un periodo sicuramente non positivo della propria storia, con la Coppa Uefa che riusciva a limitare i danni di uno Scudetto che non arrivò per ben nove anni consecutivi, con il Milan che la fece da padrone e con i duri colpi di vedere vincere l’ex Trapattoni con l’Inter e le nuove realtà Napoli e Sampdoria.

Per questo motivo in molti non capirono appieno inizialmente l’acquisto del giovane Alessandro Del Piero, ragazzo che si era messo in mostra con le giovanili del Padova e che con i veneti era stato in grado di debuttare in Serie B, ma la dirigenza vide in lui un possibile campioncino da far crescere all’ombra del Divin Codino Roberto Baggio.

Fu proprio l’infortunio nel 1994 dopo il Mondiale del genio di Caldogno a permettere ad Alex di avere la sua grande occasione come titolare e Del Piero fu bravissimo a diventare un’icona assoluta di quella squadra che tornò finalmente a essere la più forte d’Italia, con Pinturicchio che segnò anche un favoloso e indimenticabile gol alla Fiorentina al volo.

Su di lui a quel punto c’era un interesse straordinario e la riconoscenza assoluta della fiducia che proveniva dalla società si ebbe in quell’estate quando venne ceduto Roberto Baggio per permettere al giovane Alex di diventare a tutti gli effetti il numero dieci titolare dei bianconeri.

La sua storia d’amore con la Signora è stata a dir poco straordinaria e nessuno poteva immaginare che sarebbe mai finita e tra i tantissimi momenti leggendari del numero dieci juventino vi è anche la sua esultanza che lo ha reso iconico in tutto il mondo, ovvero la linguaccia a modi sberleffo, ma dove deriva?

Del Piero infatti non ha mai effettuato quel tipo di esultanza per i primi anni di carriera, infatti la prima linguaccia risale addirittura ai primi mesi del 2006, in occasione del Derby d’Italia contro l’Inter, dove Alex disegnò una parabola sensazionale su calcio di punizione che si infilò all’incrocio dei pali lasciando immobile Julio Cesar.

A quel punto il numero 10 decise di correre verso la curva del propri tifosi facendo il gesto della linguaccia che divenne immediatamente iconica, tanto da ispirare addirittura da ispirare Donatella Scarnati e Marco Franzelli a dedicargli un libro chiamato “Lo sberleffo di Godot“, con in prima pagina proprio quell’esultanza.

Alessandro Del Piero mostra la lingua a San Siro e da allora è il suo marchio di fabbrica

Dunque la linguaccia è un qualcosa che Del Piero ha iniziato a fare soltanto in età avanzata, considerando infatti come il campione veneto chiuderà la carriera solamente sei anni dopo in modo davvero molto triste con la partita contro l’Atalanta che è rimasta iconica e leggendaria per la sua incredibile carica emotiva.

In quella stagione riuscì comunque a vincere, seppur da comprimario, l’ultimo Scudetto della propria carriera, il sesto che lo portò così a essere ancora di più una leggenda straordinaria della Juventus e non fu un caso che anche in quell’annata fu una rete contro l’Inter e una punizione a renderlo amatissimo.

Il rapporto con Conte non era dei migliori, con qualcuno che accusava il tecnico di avere un certo rancore nei confronti di Alex per avergli sottratto la fascia da Capitano quando i due erano compagni di squadra, per questo motivo dunque le sue uscite in campo furono molto rare e il primo gol arrivò solo a marzo proprio con i nerazzurri per il definitivo 2-0 che chiuse la sfida storica.

Il gol più importante dell’anno però fu sicuramente quella punizione beffarda dai 30 metri nella gara casalinga contro la Lazio, una sfida che stava terminando sull’1-1 e che diede quella carica sensazionale per poter ottenere i tre punti che risulteranno decisivi a fine campionato per poter vincere lo Scudetto numero 28.

A fine anno se ne andò dall’Italia perché ormai per lui c’era solo il bianconero, così scelse di viaggiare in Australia prima e in India poi per le sue ultime stagioni in campionati decisamente di poco interesse e di scarso agonismo, permettendogli così di poter concludere una carriera a dir poco sensazionale.

La linguaccia è stata portata anche in giro per il mondo assieme alle sue punizioni a il suo destro a giro che è diventato unico nel suo genere, con i tifosi juventini che sanno benissimo che potranno avere tanti idoli, ma nessuno sarà mai in grado di entrare nel cuore come Alessandro Del Piero.