Calhanoglu ha deciso il derby d’Italia dagli undici metri; un rigore prima sbagliato e poi fatto ripetere. Cerchiamo di fare chiarezza.
Nella serata di ieri abbiamo assistito al derby d’Italia; una sfida fondamentale per il destino del campionato tra due squadre che si presentavano all’appuntamento in uno stato di forma completamente diverso. La Juventus, in campionato, non perdeva dal ventisette novembre scorso contro l’Atalanta mentre i nerazzurri erano reduci da sette punti nelle ultime sette partite. Allegri aveva bisogno di vincere per rientrare definitivamente nella corsa scudetto, Inzaghi doveva dare un segnale al campionato; alla fine hanno vinto i campioni d’Italia in carica ma le polemiche, specie sul rigore di Calhanoglu, non sono mancate. 
Juventus-Inter si è decisa su quanto successo nel finale di primo tempo quando Dumfries viene abbattuto in area di rigore. L’intervento del var aiuta Irrati (l’arbitro del match) e viene assegnato un calcio di rigore; decisione corretta considerando i due interventi, di Morata e Alex Sandro, sul terzino nerazzurro.
Fino a questo momento nessun dubbio; le polemiche, infatti, arriveranno successivamente. Calhanoglu calcia dagli undici metri, Szczesny neutralizza ma sulla ribattuta (dopo una mischia piuttosto accesa) la palla finisce in porta. L’esultanza dei giocatori nerazzurri viene smorzata sul nascere dal fischio dell’arbitro che ha visto un fallo dell’ex Milan. Anche in questo caso, però, non è finita qui.
Il calcio di rigore viene fatto ripetere per la presenza di de Ligt in area; il difensore olandese si è mosso in anticipo in occasione del primo penalty e, da regolamento, non è possibile. Per questo abbiamo assistito alla ripetizione della massima ripetizione con Calhanoglu stavolta infallibile dagli undici metri. L’episodio ha portato ad una reazione furente da parte di Allegri e di tutto il popolo bianconero ma, da regolamento, Irrati e il var Mazzoleni non hanno sbagliato nulla.
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Juventus, Zakaria e la rabbia dei tifosi bianconeri: ecco cosa è successo
Completamente diversa la valutazione per l’episodio, ad inizio secondo tempo, che ha solamente alimentato la rabbia dei bianconeri. Ricostruiamo l’episodio: Zakaria subisce fallo da Bastoni e l’arbitro fischia la punizione. Una scelta che non ha convinto considerando come, rivedendo le immagine, si può vedere il fallo del difensore nerazzurro sulla linea dell’area di rigore e quindi punibile con il penalty.
In questo caso il var non ha corretto la decisione di Irrati e fatichiamo a trovare una spiegazione logica; è stato un grave errore perché in caso di gol la partita sarebbe cambiata e, con trena minuti abbondanti ancora da giocare, avremmo potuto assistere ad un finale completamente diverso.
Purtroppo non è il primo episodio grave a cui assistiamo in questo campionato; ricordiamo tutti il gol di mano dell’Udinese a San Siro, contro il Milan, ugualmente convalidato o il clamoroso errore durante Torino-Inter quando a Belotti non viene fischia un rigore solare per fallo di Ranocchia. Sono tutti episodi che confermano le difficoltà della classe arbitrale, all’interno di un campionato bellissimo con tre squadre in lotta per lo scudetto. La speranza è che da qui a fine stagione si possa assistere a delle partite senza nessuna polemica ad oscurare il risultato del campo.