Dalla Ferrari alla Juventus: prima di Arrivabene un disastroso predecessore

Maurizio Arrivabene ha saputo mettersi in mostra in questi anni per essere uno dei dirigenti più importanti sia alla Ferrari che alla Juve.

Non ci sono dubbi sul fatto che due dei marchi più importanti della storia d’Italia siano legati ai nomi di Ferrari e Juventus, con Maurizio Arrivabene che può avere l’onore di aver rivestito carico importanti in entrambi i ruoli, ma il suo predecessore non ebbe di certo un grande riscontro.

Maurizio Arrivabene
LaPresse

Ci sono dei dirigenti che sono stati in grado di scrivere sempre di più la storia di marchi prestigiosi come la Ferrari e la Juventus, con il ruolo ricoperto che è sempre stato sinonimo di grande onore.

Uno di quelli che di recente è riuscito a fare il passaggio dal Cavallino alla Signora è stato Maurizio Arrivabene, con il dirigente che è stato prima il Team Principal della Rossa e poi è passato a svolgere il ruolo di amministratore delegato della Juventus.

Un ruolo di grandissimo prestigio che gli permette così di essere una delle persone più in vista del mondo sportivo di questi ultimi anni, con il suo nome che ormai è conosciuto in tutta Italia.

Sono stati davvero pochissimi ad aver avuto l’onore di aver potuto collaborare con entrambi queste società che rappresentano uno dei grandi fiori all’occhiello dell’industria e dello sport italiano, ma Arrivabene può sicuramente essere in buona compagnia.

Luca Cordero di Montezemolo è stato un giovane rampante negli anni settanta che ha avuto la forza di rialzare sempre di più il grande nome Ferrari in giro per il mondo, collaborando a stretto contatto con una leggenda come Niki Lauda e riportando il titolo a Maranello dopo ben 11 anni di digiuno.

Il suo ritorno in sella alla Ferrari sarebbe ripartito dalla metà degli anni novanta e anche in quel caso ci furono grandissimi cambiamenti in positivo, ma quello che in pochi sanno è che per una stagione fu anche vicepresidente della Juventus.

Arrivabene non deve riparte il caso Montezemolo

Montezemolo era sempre stato visto come uno di quegli imprenditori in grado di avere la bacchetta magica in quanto ad affari, infatti era stato in grado di riportare in auge il nome della Ferrari, con l’intento che era di farlo anche con la Juventus.

Peccato però che la situazione nel 1990, quando divenne il numero due dei bianconeri, precipitò in brevissimo tempo, con una serie di cambiamenti che avrebbero potuto risollevare le sorti della Vecchia Signora.

Una delle grandi novità portate avanti da Montezemolo era quella di poter portare il bel gioco in quel di Torino, ecco come mai arrivò Gigi Maifredi come tecnico in bianconero, peccato però che la situazione crollò in brevissimo tempo.

La stagione 1990-91 della Juventus fu disastrosa in campionato, nonostante in realtà la crescita in ambito europeo fu evidente e portò a una grandissima giocata di un super Roberto Baggio.

Il Divin Codino disputò a Torino contro il Barcellona una delle più grandi partite della sua carriera, peccato che la Signora avesse perso 2-0 al Camp Nou e non bastò la pennellata del veneto.

La stagione di Montezemolo si concluse così senza titoli e con un settimo posto che estromise Madama da tutte le competizioni internazionali per l’anno seguente, con Arrivabene che da questo punto di vista ha già evitato il peggio.