L’Uefa toglie i soldi alla Juventus: bufera contro Ceferin, le conseguenze

Aleksander Ceferin è da anni il Presidente della Uefa e i problemi con la Juve non sono mai mancati, ma ora si sta davvero esagerando.

In questi ultimi anni il rapporto tra Alexsander Ceferin, il presidente del UEFA, e Andrea Agnelli non sono stati per nulla amichevoli, considerando infatti come entrambi stiano cercando in tutti i modi di poter portare avanti avanti due discorsi diversi, con la Superlega che ha portato sempre di più a problemi.

Aleksander Ceferin
LaPresse

Si sta facendo sempre più complicata la situazione e la gestione tra la Juventus e l’Uefa, con il più importante organo internazionale che non ha mai negato dei problemi con la Vecchia Signora.

Il fatto che Andrea Agnelli sia sempre stato uno dei principali promotori della nascita della Superlega, dunque in qualche modo per l’abolizione della Champions League, ha fatto sì che venissero lanciati dei veri e propri segnali di fumo e di odio tra le parti.

La situazione si è fatta sempre più complicata soprattutto per la gestione economica dei soldi, il vero e proprio motivo per cui Andrea Agnelli e altre grandi società internazionali, Barcellona e Real Madrid in primis, hanno cercato di poter aprirsi una loro Superlega.

Ad aggravare ancora di più la situazione c’è stata la decisione da parte dell’Uefa di dover redistribuire in maniera più un’anima i soldi delle varie competizioni, soprattutto venendo incontro a quelle squadre che non hanno preso parte le competizioni europee nella stagione 2021-22.

L’Uefa infatti sa perfettamente come debba tenere in considerazione non soltanto le squadre che partecipano alle varie coppe europee, ma allo stesso tempo anche a tutte quelle federazioni che soffrono e che non riescono a portare grandi squadre a livello internazionale.

Ecco dunque perché nella stagione 2021-22 si è deciso che un totale di 140 milioni di euro, dunque il totale del 4% degli introiti derivati dalla Champions League, dall’Europa League e della Conference League verranno ridistribuiti alle varie federazioni in modo tale da aiutare le squadre che non hanno preso parte alle coppie internazionali.

Questa somma di denaro dunque verrà tolta a tutti gli effetti dalle casse delle squadre che invece partecipano alla Champions League e alle altre competizioni Uefa, un qualcosa che risulta essere di difficile accettazione per le altre squadre.

Ceferin e la quota solidarietà: ci rimettono la Juve e le grandi

Inoltre bisogna ricordare come non sarà solamente questa somma aggravare pesantemente nelle tasche delle grandi società Uefa, bisognerà anche tenere conto di un totale del 30% dei guadagni in più ottenuto dalle varie competizioni Uefa.

Dunque totale che verrà ridistribuito è di 172,1 miliardi di euro, con i soldi che verranno regolarmente redistribuiti per tutte quelle squadre che non hanno preso parte le competizioni internazionali.

Ovviamente una fetta maggiore verrà redistribuita per le principali federazioni virgole infatti per Inghilterra, Spagna, Italia, Francia e Germania ci sarà la possibilità di poter avere a disposizione un totale di 8,3 milioni di euro per federazione.

In poche parole considerando come queste nazioni abbiano 7 squadre da portare nelle varie competizioni internazionali, ognuna delle squadre che ha preso parte alle coppe europee, dovrà regalare un milione di euro alla federazione.

Indubbiamente la pandemia legata al Coronavirus ha bloccato moltissimo la crescita delle varie società calcistiche, con la differenza tra le grandi e le piccole che si è fatta sempre più imponente.

Da un certo punto di vista sicuramente è giusto cercare di venire incontro a tutte quelle squadre che hanno avuto grossi problemi nel poter migliorarsi in questi anni, peccato però che la rimettersi siano le altre.

Se l’Uefa ha determinati guadagni lo deve sicuramente alle grandi squadre, perché sono queste che danno l’opportunità di poter vendere i diritti televisivi ad alte cifre.

Continua dunque il braccio di ferro tra Uefa e le più importanti società calcistiche, con queste che cercano sempre di più di aumentare i propri guadagni in modo tale da alzare l’asticella delle proprie squadre e dunque del livello del calcio.