Serie A, protocollo anti Covid; un clamoroso errore fa stravolgere tutto

Dopo il caos della prima giornata di ritorno è stato stabilito un nuovo protocollo che, però, ha un clamoroso errore. Scopriamo quale

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Nelle ultime settimane anche il calcio è stato travolto dalla quarta ondata del Covid e una variante Omicron decisamente più contagiosa delle precedenti. In Premier League sono state rinviate una ventina di partite, in Bundesliga si è deciso di riprendere ma con le porte chiuse e anche la Serie A ha dovuto affrontare le conseguenze di questa nuova fase del virus. In pochissimo tempo i club italiani sono stati travolti dai casi di positività che, tra giocatori e membri dello staff, hanno superato quota novanta. Situazione riversatasi, per forza di cose, sul campo con ben quattro partite saltate.

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Seria A, protocollo anti Covid: la capienza negli stadi crea squilibri

Il rinvio di Bologna-Inter, Salernitana-Venezia, Fiorentina-Udinese e Atalanta-Torino ha portato ad un nuovo capitolo dello scontro Lega Serie A-Asl e i suoi interventi nel bloccare determinate squadre, impedendo così lo svolgimento delle partite. Per evitare questo, arrestare la corsa del virus e salvare il campionato (il calendario è talmente denso che ulteriori rinvii creerebbero non pochi problemi), è stato varato un nuovo protocollo. Due, fondamentalmente, le novità: una squadra può scendere in campo con tredici giocatori a disposizione, di cui un portiere, nati entro il 31 dicembre 2003 e gli stadi vedranno l’ulteriore riduzione della capienza.

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Le prossime due giornate, quelle prima della sosta per la pausa nazionale, vedranno gli stadi poter accogliere solo cinquemila persone. Ulteriore stretta nei confronti del Covid in un momento veramente complicato; la decisione, però, ha portato diverse polemiche e soprattutto non vi è uniformità per tutti gli stadi. Se impianti come l’Olimpico, San Siro, lo Stadium e il Maradona, con questa norma, avranno praticamente lo stadio vuoto, lo stesso non si può dire per altri stadi. Prendiamo l’esempio del Penzo dove settimana prossima il Venezia ospiterà l’Empoli; ospitare cinquemila persone, considerando la grandezza della casa del club neopromosso, significa avere lo stadio praticamente al cinquanta per cento. Incongruenza nel formulare il protocollo che conferma la totale confusione nell’affrontare la quarta ondata di un virus tornato a far paura.